Due artisti alla Triennale
- 18 gennaio 2017 Cultura
Francesco Somaini e Gillo Dorfles
Giovedì 12 gennaio sono state inaugurate in contemporanea alla Triennale di Milano una mostra di scultura dedicata a Francesco Somaini e una rassegna di disegni dell'artista e studioso Gillo Dorfles.
Somaini, nato a Lomazzo (Como) nel 1926 e giovane allievo di Manzù a Brera, con le sue sculture in conglomerati di ferro giunge alla notorietà nel 1959 quando consegue il 1° premio alla Biennale di San Paolo del Brasile. Da una scultura astratto-informale (ne è esempio il Monumento ai Marinai d'Italia nella nostra città, nel Largo omonimo), si porta a opere arricchite di elementi simbolici e antropomorfi che egli denomina “Carnificazioni di architettura” (1974-'76).
Nei suoi lunghi viaggi di lavoro negli States, Somaini coglie la modernità di New York, il suo particolare skyline e medita un punto di incontro tra arte e architettura, ovvero l'inserimento di un imprevedibile fattore umano tra i grattacieli delle grandi Avenue. Proprio questa attività progettuale è l'oggetto della mostra “Francesco Somaini. Uno scultore per la città. New York 1967-1976”. Nella rassegna figurano sculture, disegni e una serie di fotomontaggi di enormi sculture antropomorfe inserite tra edifici metropolitani.
Somaini è stato un grande sperimentatore, dall'uso di getti di sabbia a forte pressione fino all'utilizzo di una “matrice” scolpita che a sua volta genera, in negativo, una “traccia”. Matrice e traccia sono espressione del dinamismo intrinseco all'opera. Un esempio di questo metodo di lavoro è la Porta d'Europa in marmo bianco di Carrara e travertino, situata nelle vicinanze del casello autostradale di Como sud. Costituita da due monoliti, uno, in positivo, rappresenta l'abbondanza e l'altro, con le forme cave impresse dal primo, in negativo, è la carestia; i bocchi marmorei sono uniti da un'architrave.
Lavori di grandi dimensioni dello scultore lombardo sono presenti in Giappone, negli States, in Svizzera, in Olanda e numerosi nel nostro paese.
Al piano sottostante della Triennale, la rassegna di disegni di Gillo Dorfles, che con i suoi 106 anni non finisce di stupire per l'inesauribile creatività. “Vitriol”, titolo della mostra, è un personaggio che, sgorgato dall'inconscio dell'artista prende forma sulla carta, circondato da citazioni che suggeriscono la ricerca della pietra filosofale, il mistero della vita. Vitriol stesso è l'acronimo usato dagli alchimisti dei secoli passati e si può tradurre in questo modo: “Visita l'interno della terra e, con successive purificazioni, troverai la pietra nascosta”. Suggestivo è l'ammonimento di Dorfles.
Entrambe le mostre chiudono ai primi giorni di febbraio.
Vittoria Colpi