EL DONDINA, AVVOLTO DAL MISTERO
- 10 giugno 2019 Cultura
Il leggendario poliziotto milanese del XIX SECOLO
A Parigi c’era Vidocq. A Londra, per quanto fittizio, Holmes. E a Milano? A Milano si aggirava El SciurDondina , capo della Squadra Mobile nella seconda metà dell’Ottocento.
Personaggio realmente esistito, con gesta e modi riportati da molti suoi contemporanei, seppur con date e luoghi spesso discordanti. Sposato con una francese o forse con un'italiana di nome Angiola Lesti. Residente in Via S. Maria Fulcorina o in Via Borromei. Sempre solo negli ambienti malfamati o accompagnato da un assistente. deceduto per alcuni nel 1838 o, come riporta un vecchio articolo del Corriere della Sera , il 21 agosto del 1899: Ieri, dopo pochi giorni di degenza, è morto di emorragia cerebrale, all'Ospedale Maggiore, Luigi Massa , il famoso Dondina, l’ex brigadiere di Questura che fu per circa un ventennio lo spauracchio dei malviventi di Milano. Col caratteristico nomignolo i loschi frequentatori dell’antico Tivoli vollero schernirlo per un'imperfezione ai piedi, che costringeva il loro persecutore a procedere dondolante.
Ritengo questo articolo interessante per due motivi: il primo perché non si hanno certezze nemmeno sul suo reale nome. Quello che più spesso gli si attribuisce è Carlo Mazza ma secondo altri fonti il nome di battesimo era invece Mosè. In secondo luogo non c’è dato di sapere se il suo incedere claudicante fosse causato da un difetto congenito o alla sua condizione di perenne sbronzo. Dobbiamo tener presente che l’analfabetismo generale di quel periodo, le dicerie e le canzoni popolari scalzavano quasi sempre la realtà dei fatti.
El Dondina quand l’è ciocch
el va intorna a ciappà i locch
e i e mèna a San Vittor
a sentí quant inn i or
E sònna la voeuna sònna i dò
el Dondina l’è sú ancamò
sònna i tríi sònna i quatter
el Dondina l’è a teater
E sònna i cinq e sònna i ses
el Dondina l’è adrée a bev
sònna i sètt sònna i vòtt
el Dondina l’è al casòtt .
Detto questo, limitiamoci a chiamare il mitico poliziotto con l’appellativo che l’ha consacrato alla storia; El Sciur Dondina .
Analfabeta, brevilineo, dotato di una forza erculea, (lede , (le sue dita sembravano tentacoli di ferro, il suo pugno un maglio -Paolo Valera), violento ma generoso, rispettato dalla gente e temuto dai criminali.
Non essendoci all'epoca indagini scientifiche accurate, El Dondina si affidava unicamente al proprio fiuto e a un’ampia rete di informatori per scovare i malandrini. Cresciuto tra scassinatori e tagliagole, conosceva perfettamente la mentalità criminale che gli permetteva di essere sempre un passo avanti agli altri investigatori.
Se da una pare preferiva riempire di ceffoni i minorenni che campavano di furtarelli per evitar loro il carcere ( scappa che el riva El Dondina - gergo rimasto in uso per anni allo scopo di rimettere in riga i ragazzini), dall'altra non disdegnava di riempire di botte i criminali recidivi ma, anche se su questo punto, pare vi fossero parecchie e esagerate dicerie.
Un fatto da menzionare è senz'altro quello dei teppisti di San Giovanni Sul Muro che per mesi terrorizzarono il quartiere: picchiavano gli osti per non pagare il conto, malmenavano la gente di passaggio e abusavano delle ragazze. Il Dondina e la sua squadra fecero piazza pulita nel giro di poco con metodi non sempre ortodossi, riportando l’ordine e la tranquillità.
Ma, come s’è accennato in precedenza, quest’uomo di altri tempi che operava nel sottobosco criminale di una Milano degradata dove la legge non esisteva, si dimostrò magnanimo con molte persone, offrendo spesso loro una possibilità di riscatto.
Quando i vertici della polizia cambiarono e Milano stava per affacciarsi al futuro, El Dondina divenne anacronistico e superato. Un analfabeta che godeva di una totale indipendenza nelle indagini e che si comportava come i criminali che arrestava non poteva più essere tollerato.
Nella sua vita aveva risolto innumerevoli casi, scovato molti assassini, truffatori e ladri. Ma tutto questo apparteneva ormai al passato.
Ritiratosi dall’attività o forse costretto prematuramente alla pensione El Sciur Dondina finì i suoi giorni in ristrettezze economiche.
Ma nonostante dell’uomo si sia persa memoria la sua leggenda vive tutt’oggi.
Per coloro che fossero interessati consiglio i gialli della bravissima Albertina Fancetti che hanno per protagonista El Dondina. Profonda conoscitrice della storia meneghina dell’Ottocento e ottima guida della nostra città, i suoi libri vi catapulteranno nella Milano di allora, facendovi assaporare le esperienze che visse il leggendario poliziotto.
Analfabeta, brevilineo, dotato di una forza erculea, (lede , (le sue dita sembravano tentacoli di ferro, il suo pugno un maglio -Paolo Valera), violento ma generoso, rispettato dalla gente e temuto dai criminali.
Non essendoci all'epoca indagini scientifiche accurate, El Dondina si affidava unicamente al proprio fiuto e a un’ampia rete di informatori per scovare i malandrini. Cresciuto tra scassinatori e tagliagole, conosceva perfettamente la mentalità criminale che gli permetteva di essere sempre un passo avanti agli altri investigatori.
Se da una pare preferiva riempire di ceffoni i minorenni che campavano di furtarelli per evitar loro il carcere ( scappa che el riva El Dondina - gergo rimasto in uso per anni allo scopo di rimettere in riga i ragazzini), dall'altra non disdegnava di riempire di botte i criminali recidivi ma, anche se su questo punto, pare vi fossero parecchie e esagerate dicerie.
Un fatto da menzionare è senz'altro quello dei teppisti di San Giovanni Sul Muro che per mesi terrorizzarono il quartiere: picchiavano gli osti per non pagare il conto, malmenavano la gente di passaggio e abusavano delle ragazze. Il Dondina e la sua squadra fecero piazza pulita nel giro di poco con metodi non sempre ortodossi, riportando l’ordine e la tranquillità.
Ma, come s’è accennato in precedenza, quest’uomo di altri tempi che operava nel sottobosco criminale di una Milano degradata dove la legge non esisteva, si dimostrò magnanimo con molte persone, offrendo spesso loro una possibilità di riscatto.
Quando i vertici della polizia cambiarono e Milano stava per affacciarsi al futuro, El Dondina divenne anacronistico e superato. Un analfabeta che godeva di una totale indipendenza nelle indagini e che si comportava come i criminali che arrestava non poteva più essere tollerato.
Nella sua vita aveva risolto innumerevoli casi, scovato molti assassini, truffatori e ladri. Ma tutto questo apparteneva ormai al passato.
Ritiratosi dall’attività o forse costretto prematuramente alla pensione El Sciur Dondina finì i suoi giorni in ristrettezze economiche.
Ma nonostante dell’uomo si sia persa memoria la sua leggenda vive tutt’oggi.
Per coloro che fossero interessati consiglio i gialli della bravissima Albertina Fancetti che hanno per protagonista El Dondina. Profonda conoscitrice della storia meneghina dell’Ottocento e ottima guida della nostra città, i suoi libri vi catapulteranno nella Milano di allora, facendovi assaporare le esperienze che visse il leggendario poliziotto.
Ecco alcuni titoli disponibili editi dalla EDB edizioni .
L a banda della Scopola, El Tombon de San Marc, I pirati della Darsena, La cascina degli Ascaritt, La dama velata, La casa stregata, Il rinnegato, libri delle collane "Milano in giallo" e "Gialli di un'ora" .
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Riccardo Rossetti