ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE
- 20 novembre 2023 Cultura
Il 25 novembre 2023 si celebra la
Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne; il
Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, a fronte
delle drammatiche notizie di cronaca riguardanti episodi intollerabili di
violenza di genere, di femminicidi e di sperequazioni nel mondo del lavoro si
propone di sottolineare ulteriormente l’importanza nelle nostre scuole di
percorsi didattici improntati al rispetto dell’altra/o e di sé stessi. La
valorizzazione e il rispetto della persona in senso lato e la consapevolezza
della propria dignità individuale dovrebbero costituire il baricentro di una
formazione pienamente trasversale e specifica, atta a sradicare pregiudizi e
circoli viziosi persistenti, osmotici e in definitiva tossici.
La lotta che le donne hanno
intrapreso, soprattutto durante gli ultimi due secoli, per vedere riconosciute
le proprie legittime prerogative, è stata costellata da difficoltà e ostacoli
che, con grande determinazione, sono stati abbattuti. Il diritto di voto, il
diritto di esercitare professioni precluse, il riconoscimento della parità
nella Costituzione, l’eliminazione del delitto d’onore rappresentano traguardi
straordinari e conquiste inestimabili per tutto il progresso civile.
Eppure si percepisce che molta
strada ancora manca all’obiettivo finale; se ancora in alcuni casi durante i
processi per stupro le vittime vengono delegittimate denigrate e sconfessate
semplicemente per le loro abitudini o stile di vita; se ancora a parità di
titoli, le donne guadagnano di meno rispetto ai colleghi uomini; se ancora le
donne hanno difficoltà a sfondare il “soffitto di cristallo”; se ancora molte
giovani promettenti devono scegliere tra realizzazione professionale e
maternità; se ancora l’autodeterminazione e la “pretesa” di non conformarsi ai
diktat sociali da parte di alcune attiviste o semplici cittadini comuni creano
scompiglio o suscitano indignazione. C’è davvero tanto cammino davanti per
raggiungere la parità piena che oggi, purtroppo, non appartiene ancora alle
donne. A tal proposito il CNDDU vuole menzionare la giovanissima Giulia
Cecchettin, vittima di violenza da parte del fidanzato e presunto suo
assassino. Diciamo “presunto” perché spetta alle autorità competenti accertare
tutte le dinamiche necessarie. Di sicuro Giulia è stata uccisa dalla cultura
maschilista, dal patriarcato, da una mentalità retriva che non consente ancora
alle donne di opporre un rifiuto o autodeterminarsi. Giulia è morta perché
l’educazione al rispetto dell’ “altra”, specialmente in Italia, manca, perché
la società è tuttora impregnata di sottocultura retrograda, che subordina le
donne e le svilisce; ma soprattutto le colpevolizza. Sempre.
Giulia è morta perché in Italia
vengono minimizzati molto spesso i reati sessuali e i femminicidi; perciò gli
stalker spesso continuano a tormentare le loro vittime senza pietà. La stampa,
e non solo, a volte minimizza le colpe dei “bravi ragazzi”, i quali “avrebbero
amato troppo” le persone che hanno deciso di eliminare.
Hanno ammazzato Giulia e Giulia è
viva. Giulia deve diventare l’emblema di chi cerca giustizia è verità; Giulia
sia l’esempio per chi non vuole arrendersi e intende cambiare con una
rivoluzione pacifica lo stato di cose.
Il CNDDU, visto il piano
ministeriale promosso dal ministro prof. Giuseppe Valditara, chiede che vengano
incrementate le ore relative all’Educazione sociale e della legalità da
sviluppare all’interno di ogni scuola italiana dai docenti della classe di concorso
A046 discipline giuridiche ed economiche funzionali alla realizzazione di
percorsi duraturi e non episodici; il corretto sviluppo cognitivo e affettivo
delle giovani generazioni dipende anche dal tempo dedicato alla formazione e
alla valorizzazione di discipline che sono irrinunciabili per cambiare in
meglio le relazioni tra gli esseri umani.
Il CNDDU invita gli studenti e i
docenti a creare, per celebrare la Giornata del 25 novembre, un logo dedicato a
Giulia con l’hashtag #UnFioreBiancoPerGiulia. Gli elaborati una volta
pubblicati possono essere segnalati al CNDDU che li renderà visibili sui propri
canali social (email: coordinamentodirittiumani@gmail.com)
prof. Romano Pesavento
Presidente CNDDU