GAREGNANO E LA “CERTOSA”

A San Siro continuano le “lezioni” di Storia delle Periferie. Dopo Quarto Cagnino e Quinto Romano, nonché Figino e Trenno, Sabato 14/04 “La Certosa di Garegnano e dintorni”

Da Arese a Lorenteggio si estendeva la Pieve di Trenno, uno dei più importanti centri religiosi e politici, comprendendo Rho e Pero e i “milanesi” Musocco, Figino, Quarto Uglerio (Oggiaro), Quarto Cagnino, Quinto Romano, Boldinasco, Lampugnano, Villapizzone e Garegnano. Proprio a Garegnano Corbellaro, allora borgo agricolo a ovest di Milano, nel 1349, Giovanni Visconti, arcivescovo e signore della città, fondò la “Certosa” che, nel 1357, ospitò anche Francesco Petrarca.
I lavori per la costruzione del monastero vennero in gran parte completati dal 1352 e la chiesa venne ufficialmente consacrata solo nel 1367. Il complesso, arricchito nel corso dei secoli dagli interventi di Simone Peterzano e Daniele Crespi, era inserito all'interno del Bosco della Merlata, una zona allora frequentata da briganti e banditi che, nella notte del 23 aprile 1449 penetrarono nella Certosa e compirono razzie impadronendosi di oro e preziosi.
Della struttura antica si conservano ancora il chiostro piccolo e l'abside quadrangolare con il tiburio ottagonale. La Certosa, visitabile con ingresso libero e gratuito, grazie alla collaborazione dei volontari per Il Patrimonio Culturale del Touring Club Italiano, è uno dei preziosi monumenti - insieme all’Abbazia di Chiaravalle a est, Villa Clerici a nord e la Chiesa di San Cristoforo a sud, solo per citarne alcuni tra i tanti – che costellano la periferia milanese. Perché «le periferie sono ricchissime di una bellezza umana e spesso anche di una bellezza artistica, che emerge qua e là» (Renzo Piano), come ben rappresentato nel libro “Antichi borghi della periferia milanese”, un agile fotoracconto delle testimonianze pervenute sino ai nostri giorni di 70 borghi della periferia milanese.
Allora, le periferie milanesi, spesso bistrattate, anche abbandonate, comunque pochissimo conosciute, che caratteristiche hanno? Hanno ancora una identità? Un aiuto alla comprensione può essere offerto da decine di libri, scritti da “storici” locali, ma la cui conoscenza rimane circoscritta ai singoli territori, ove rimangono un po’ dimenticati nelle relative biblioteche. Invece, devono diventare patrimonio “cittadino” e consapevolezza diffusa, costituendo il fondamento storico di riferimento delle cosiddette nuove “centralità”.
In relazione a ciò, nella più ampia iniziativa “a Scuola di Periferie” promossa da Consulta Periferie Milano (60 appuntamenti nel biennio 2017-‘19 in varie sedi territoriali e con specifiche “materie” di studio: storia e geografia, progettazione e comunicazione, arte e musica, ma anche abitare e organizzazione, con specifica attenzione alla “burocrazia”), una prossima “lezione” di “Storia delle periferie” ha luogo Sabato 14 aprile 2018- ore 10.30 (Biblioteca Harar-
Via Albenga 2-SAN SIRO, ingresso libero) in collaborazione con Centro studi ConMilanoOvest, Cittadella della memoria e Associazione Amici della Certosa. A partire dal relativo libro e dal contributo dell’autore Roberto Gariboldi, saremo accompagnati, anche con proiezione di immagini, in un “viaggio” tra storia e bellezza odierna. Un’occasione per scoprire una Milano, una Periferia che non ti aspetti.

Walter Cherubini

 

 


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