Gli incontri di Luciano

Dal parrucchiere

Per una volta ho voluto cambiare il mio solito barbiere e ne ho cercato un altro nella zona. Ho sentito parlare de L’italiano Parrucchiere e tramite Internet ne ho cercato uno nelle mie vicinanze. Arrivato a destinazione, notai che c’era da aspettare almeno un’ora per la presenza di alcunee persone, soprattutto giovani. Non era il caso di fare la fila , quindi sono andato a zonzo in bicicletta finché ho trovato un barbiere disoccupato. Entro  nel salone. Esordisco: - Son contento di essere da un parrucchiere connazionale! - Certo, con quello che c’è in giro! - Scusa, cosa significa? - Ci sono tanti extracomunitari che fanno lo stesso mestiere o si mettono a fare di tutto, senza professionalità, senza  regole, non pagano le tasse e tolgono il lavoro a noi italiani.

- Come non pagano le tasse! Io ne conosco tanti che mi lasciano lo scontrino. Tra questi due parrucchieri turchi vicino casa che hanno fatto un ottimo lavoro e mi hanno fatto pagare 10 euro, rilasciando lo scontrino. Al contrario il mio barbiere che mi serve da 20 anni, meridionale come lei, mi fa pagare sempre 10 euro, senza scontrino. A proposito, quando mi farà pagare lei? Perché stamattina dal L’italiano Parrucchiere per il solo taglio capelli mi avrebbero fatto pagare 8 euro.

- Qui si paga euro 15. Cosa vuole, signore! Tolte le tasse esose allo Stato, cosa mi rimane? Mio figlio col suo lavoro dipendente guadagna più di me che lavoro da quarant’anni! Gli altri, i nuovi immigrati extracomunitari, non pagano le tasse da 15 anni, aprono senza licenza e senza problemi negozi ed esercizi commerciali: i cinesi, arabi,  turchi…

- Come non pagano le tasse da quindici anni! Mi risultano che tanti cittadini stranieri pagano le tasse, ne ho visto qualcuno personalmente nella sede delle Agenzia delle entrate. Come fa a dirlo ? C’è qualcuno che li esonera dal pagare le tasse?

- Come, non lo sa lei! Lo ha deciso quel democristiano di Formigoni!

- Non può essere, perché quando era Governatore della Lombardia era alleato con la Lega, che non è proprio tenera con gli stranieri!

- E allora Bersani, quell’altro politico che ha fatto la legge della liberalizzazione, che ha permesso agli stranieri di aprire bottega, negozi  e altro senza regola! Da allora non si capisce più niente! Ognuno fa quello che gli pare, senza licenza, senza rispetto per la distanza tra i diversi esercizi e le persone che praticano lo stesso mestiere con la conseguenza che più si abbassa il prezzo meglio è, a scapito della qualità. Quando sono venuto a Milano io ho seguito una scuola per la professione, ho aperto il salone con la licenza pagata a fior di milioni di lire, noi parrucchieri avevamo le diverse categorie di clienti che pagavano tariffe diverse. E poi siamo veri professionisti e chiediamo il prezzo giusto

- Per quanto dice, una  ragione ce l’ha: c’è bisogno di una migliore regolamentazione sui nuovi esercizi pubblici da aprire, di regole più sicure di apertura e di gestione dei negozi e altre attività. Manca poi il controllo, in primo luogo del Comune e della vigilanza urbana.

Il nuovo parrucchiere mi ha tenuto sotto i ferri una buona mezz’ora, mi ha fatto un lavoro soddisfacente, ho pagato come richiesto e mi ha rilasciato un regolare scontrino.


Luciano Marraffa

Proverbi Milanesi

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