Gli ospiti di Sanremo Crowe e Travolta

In quest'ultimo Festival di Sanremo fra i diversi ospiti si è avuta la presenza di Russell Crowe, l'attore neozelandese celebre soprattutto per le interpretazioni del gladiatore schiavo Massimo Decimo Meridio, di quella del violento poliziotto Bud White in L.A. Confidential, di quella di Robin Hood, il celebre arciere di Sherwood. A quei tempi Crowe aveva ancora quel bel fisico capace di far strabuzzare gli occhi alle donne, ora invece il fisico (che non è quello di un altro suo celebre film: "A beatiful mind", dove impersonava il fisico John Forbes Nash) si è allargato al pari di una celebre botte di birra con la barba bianca a simboleggiare la schiuma fuoriuscitagli dalla bocca. Crowe è stato con John Travolta l'ospite clou di questo festival. Travolta ha perso i capelli; Crowe invece ha guadagnato - oltre a un ottimo cachet - anche svariati chili. Spesso l'attore naturalizzato americano usa suonare la chitarra in un complesso USA nel quale è anche voce solista, e con cui si esibirà in varie località italiane. Inutile negare che il suo fascino è andato scemando già da anni; del resto ciò che conta in un attore è la sua bravura, e quella a Russel Crowe non manca. Carisma, fascino - sembra un Hemingway redivivo - bravura attoriale, Russell è anche regista di due film, che se non aggiungono forse molto alla sua arte non lo sminuiscono certo agli occhi del pubblico, specialmente estero e in particolare italiano. Quano Amadeus lo ha invitato a pronunciare la famosa frase del Gladiatore: "Al mio segnale scatenate l'inferno", abbiamo tutti rimpianto la voce bellissima di Luca Ward, che forse non sarà andata a genio al regista Gabriele Muccino e al conduttore Fabio Fazio che di genio non si sa quanto ne abbia, ma è però andata gradita alla stragrande maggioranza del pubblico che per merito del doppiaggio può evitare di perdersi parte della visione delle scene proposte perché impegnato a leggere le didascalie che ti permettono di poter ascoltare le splendide voci chiocce delle galline dalle uova d'oro ingaggiate dalla produzione cinematografica. Travolta invece ha ballato al suono delle celebri musiche dei suoi film "La febbre del sabato sera", "Grease", "Pulp Fiction", facendo ballare anche noi spettatori che nel ricordo di quel lontano e lontanissimo passato ci crogioliamo non perché l'ieri fosse migliore dell'oggi, ma al confronto ci sembra certo più rassicurante.
Antonio Mecca

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