I NOSTRI LAGHI

La bellezza e il fascino del Maggiore

Una delle  bellezze che più caratterizzano il nostro Paese è quella dei laghi, che soprattutto nel Nord Italia sono numerosi e impreziosiscono con la loro presenza il paesaggio di cui fanno parte. Il lago Maggiore è il secondo per superficie tra i laghi italiani, essendo il Garda il primo. Bagna con le sue acque il Piemonte, la Lombardia e il Canton Ticino. Forse la principale caratteristica dei laghi è quella di suscitare calma in chi li osserva e resuscitare antiche emozioni risalenti al proprio passato, poiché non posseggono la forza virile del mare che con la sua periodica capacità di aggredire navi e imbarcazioni varie durante i loro non infrequenti sommovimenti geo marini, procurano morte e distruzione. Anche per questo qualcuno li definisce tristi, noiosi. In realtà pure il mare, soprattutto d'inverno, è triste perché privo di gran parte dei turisti che durante la stagione estiva lo animano apportandovi vita e allegria, in special modo da parte della fascia giovanile. È che il lago invita alla meditazione, con la sua superficie increspata da piccole onde che sembrano salutare chi le guarda come fazzoletti ornati di bianco pizzo, in un saluto di benvenuto o di addio. Oppure, quando il sole ne illumina la superficie, paiono riflettere un dorato tesoro giacente sul fondo. In realtà è alla superficie che il lago Maggiore può vantare la presenza di tre gioielli: le isolette dell'arcipelago Borromeo, che riportano il nome di isola Bella, isola Madre, isola Pescatori. Si trovano al largo di Stresa, considerata la perla del lago Maggiore, raggiungibili in barca o in battello anche da Pallanza, località di certo non meno famosa della precedente che ha la precedenza in quanto a fama e bellezza ma ugualmente bella di suo. Pallanza che vorrebbe dire "luogo di incontro, fortificazione" possiede a poche bracciate dalla riva l'isolino San Giovanni che ospitò per molti anni il grande direttore d'orchestra Arturo Toscanini, che veniva a rilassarsi dopo i suoi concerti per il mondo. 
Proseguendo lungo il lago ci si imbatte in uno dei giardini più belli e famosi del mondo: quello di Villa Taranto, fondato nel 1931 dallo scozzese Neil Mc Eacharn e così chiamato in onore di un suo parente nominato duca di Taranto da Napoleone. Nella sua ampia superficie di 160.000 metri quadri si possono trovare migliaia di piante provenienti da varie nazioni, talune piantate a suo tempo da illustri perché conosciute personalità estere. Accanto si trova una casa albergo che ai vecchi tempi ospitava alcune suore non illustri perché non conosciute, due sono amiche mie. 
Dall'alto si può godere della visione del lago che nei momenti di calma piatta potrebbe anche passare per un'immensa acquasantiera, dove potere ribattezzarsi in massa assumendo nuove personalità perché le vecchie sono ormai troppo irrimediabilmente usurate da esistenze sconsiderate. Il lago Maggiore si spinge fino in Svizzera, accompagnando così i tanti frontalieri che dal Piemonte e dalla Lombardia varcano il confine quotidianamente per motivi di lavoro (alcuni: pochi per fortuna, anche per contrabbando e deposito di capitali). Durante l'ultima sciagurata guerra non pochi italiani vi trovarono rifugio, tra questi Piero Chiara, che da Luino si trasferì nel Canton Ticino, iniziando proprio in Svizzera a pubblicare i suoi primi lavori letterari. 
Il lago Maggiore offre molti svaghi, ma chi ci viene non pensi a notti di fuoco tipiche dei posti di mare, poiché la calma tranquillità - quasi un ossimoro - che offre è adatta a spiriti che di serena tranquillità si nutrono.   

Antonio Mecca

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