I PRERAFFAELLITI QUESTI SCONOSCIUTI
- 29 giugno 2019 Cultura
In mostra a Palazzo Reale sino al 6 ottobre
Un'esposizione
sui Preraffaelliti doveva svolgersi in Italia, visti i legami di questi
artisti col nostro paese. È quindi una grande occasione la mostra “Preraffaelliti: Amore e Desiderio, a cura di Carol Jacobi (curator di Tate Britain), allestita dal 19 giugno al 6 ottobre a Milano, a Palazzo Reale.
Per
la prima volta, grazie alla collaborazione con la Tate Gallery di
Londra, oltre al contributo scientifico di Maria Teresa Benedetti, il
pubblico può ammirare le opere di un interessante movimento artistico,
di cui si sa poco. I capolavori della collezione Tate, tra cui alcuni dipinti emblematici che difficilmente vengono prestati, come l’Ofelia di Millais, Amore d’aprile di Hughes, la Lady of Shalott di Waterhouse, rivelano
tutta la poetica che li ha ispirati: dall’amore e dal desiderio alla
fedeltà alla natura e alla sua fedele riproduzione; e poi le storie
medievali, la poesia, il mito, la bellezza in tutte le sue forme, design e musica compresi. Ma i Preraffaelliti non sono solo questo.
La Confraternita si forma nel 1848, mentre l’ Europa vive “la primavera dei popoli” e l'Inghilterra vittoriana è in piena età industriale. In questo contesto di fermento e rinnovamento, il movimento si anima di sentimenti rivoluzionari, sperimentando nuovi stili di vita e di relazioni personali, radicali quanto l'intento artistico, che mira a liberare la pittura britannica dalle convenzioni dei vecchi maestri. Il fondatore, Dante Gabriel Rossetti, è figlio di un intellettuale carbonaro, scappato in Inghilterra, che a
Londra, insieme a John Everett Millais ed Edward Burne-Jones, anch'essi
studenti della Royal Academy di Sir Joshua Reynolds si ribella
all’accademismo sterile. I sette giovani che formano la confraternita dei Preraffaelliti si contrappongono alla cultura classica, orientandosi verso un nuovo realismo, che guarda all'arte italiana prima di Raffaello, quella cioè medievale, così come le fonti letterarie, Chaucer, Dante, Boccaccio.
Le
opere, circa 80, sono presentate in sezioni tematiche, che esplorano
gli obiettivi e gli ideali del movimento, gli stili dei 18 artisti,
l’importanza dell’elemento grafico e lo spirito di collaborazione, caratteristica
fondamentale della corrente. Spicca in particolare l’impatto che il
gruppo artistico produsse sul modo di concepire l’arte e che fu determinante nella formazione delle generazioni successive di artisti (in alcune tele si ritrovano elementi dei futuri Simbolismo e Liberty) e ancor oggi attuale: quell’idea di modernità medioevale,
con soggetti tratti dalla vita moderna, carichi di realismo e
introspezione psicologica e temi ispirati alla Bibbia e al Medioevo (“Paolo e Francesca” e “Il sogno di Dante” di Dante Gabriel Rossetti)
rappresentati con tecniche pittoriche innovative; ma anche la cura
minuziosa del particolare, la fedeltà alla natura e quindi il lavoro en
plein air (“Veduta di Firenze” di John Brett) o come l'attenzione ad aspetti sociali (il “Cattivo soggetto” di Ford Madox Brown).
Interessante è anche la posizione verso le donne, che, pur non potendo
partecipare alla confraternita, sono viste, mentre comincia la loro
prima, lenta emancipazione, come forze potenti, misteriose e
incantatrici.
Grazia De Benedetti
Promossa e prodotta dal Comune di Milano Cultura, Palazzo Reale e 24 Ore Cultura - Gruppo 24 Ore.
Orari di visita: lunedì 14.30-19.30; martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30-19.30; giovedì e sabato 9.30-22.30.
Biglietti di ingresso: intero 14 euro; ridotto 12 euro; ridotto speciale 6 euro, previsti anche biglietti famiglia . Per info 02 54914.