In ricordo di Auschwitz e degli oltre 400 triangoli viola
- 24 gennaio 2024 Cultura
I testimoni di Geova tra i primi mandati nel campo di sterminio
Il 27 gennaio 2024 in tutto il mondo si celebra il 79° anniversario della liberazione di Auschwitz-Birkenau, che faceva parte del complesso di concentramento nazista di Auschwitz.
La commemorazione della liberazione di Auschwitz-Birkenau ricorda le atrocità commesse nei confronti di specifici gruppi che furono presi di mira dai nazisti. Nei suoi quasi cinque anni di attività, Auschwitz si espanse fino a includere un campo di concentramento, un campo di lavoro forzato e un campo di sterminio, oltre a più di 40 sottocampi. Quattro camere a gas arrivarono a uccidere fino a 6.000 persone al giorno. Sabato 27 gennaio 1945, l’Armata Rossa dell’Unione Sovietica liberò circa 7.000 prigionieri dal complesso della morte.
Tra le vittime del famigerato campo ci furono circa 400 testimoni di Geova. Un triangolo viola di stoffa, cucito vicino al numero del prigioniero sul lato sinistro dell’uniforme, identificava i Testimoni che erano stati imprigionati, non per la loro identità nazionale o etnica, ma per le loro convinzioni religiose.
“Già nel 1933 l’attività dei testimoni di Geova fu presa di mira dal governo nazista e i Testimoni furono messi al bando in tutta la Germania perché i loro princìpi morali di pace e rispetto del prossimo non erano in linea con l’ideologia nazista del razzismo, dell’odio e del nazionalismo estremo”, ha detto Daniele Clementi, portavoce locale dei testimoni di Geova.
“C’è voluto troppo tempo perché la persecuzione nazista dei Testimoni di Geova fosse resa pubblica e onorata, nonostante le testimonianze dei sopravvissuti ai lager e la seria documentazione storica”, ha detto il sociologo Luigi Berzano. “Quanto ha colpito i Testimoni è stata e rimane una testimonianza unica, totalmente religiosa”.
Le testimonianze presenti nel Museo Nazionale di Auschwitz-Birkenau indicano che i testimoni di Geova furono tra i primi prigionieri mandati nel campo. Delle centinaia di Testimoni incarcerati ad Auschwitz, almeno il 35 per cento vi morì.
Sul sito web del museo si legge: “A parte brevi menzioni, la letteratura sulla storia del campo di concentramento di Auschwitz non tiene conto dei Testimoni di Geova (indicati nei registri del campo come Studenti Biblici) che furono imprigionati a causa delle loro convinzioni religiose. Questi prigionieri meritano maggiore attenzione per il modo in cui sono riusciti a non rinunciare ai loro princìpi morali nonostante le condizioni all’interno del campo”. Quest’anno, mentre in tutto il mondo si svolgono conferenze e mostre relative al 79° anniversario della liberazione di Auschwitz, i Testimoni di Geova hanno pubblicato online un opuscolo intitolato: