ALLE LIBRERIE MONDADORI GLI SCRITTORI PRESENTANO LIBRI DI ALTRI AUTORI
Chiara Francini alla Libreria di Verbania Intra
Per la ricorrenza dei 70 anni della BUR, la Rizzoli ha chiesto ai
suoi autori di punta di recarsi in varie librerie italiane a presentare i
libri da loro preferiti, e il proprio libro. Nella libreria Mondadori
di Verbania Intra, sabato 6 ottobre, alle ore 18,00, era attesa Chiara
Francini, autrice del romanzo "Un anno felice", che ha bissato il
successo dei suoi due precedenti volumi.
Chiara è una giovane donna, i
suoi occhi trasmettono l'intelligenza e la cultura che la sua mente
possiede. Si accomoda su una seggiola studiata appositamente per mettere
a dura prova l'equilibrio. Al suo fianco un giornalista de La Stampa le
pone domande e interviene su alcune sue risposte. La platea ascolta la
scrittrice capace di svegliare nei presenti quei sentimenti che una
donna come la Francini sa suscitare. Non dimentichiamo che è una attrice
brillante, nota soprattutto al pubblico televisivo per gli show
"Colorado" e "Domenica In", o per i telefilm quali "Don Matteo",
"Romanzo criminale" e "Le ragazze di San Frediano, quest'ultimo titolo
tratto dal famoso romanzo di Vasco Pratolini e ambientato a Firenze,
città nella quale Chiara è nata sebbene cresciuta poi a Campi Bisanzio.
Laureatasi con 110 e lode, la Francini esordirà nel 2001 nello spazio di
un palcoscenico teatrale con la commedia "Cioccolata". L'anno
successivo sarà poi la volta di "Romeo e Giulietta" e esordirà nel
cinema con la prima delle sue 21 interpretazioni. Nel 2010 riceverà il
premio Renzo Montagnani intitolato al bravo e simpatico attore toscano
che fu una colonna del teatro, del cinema, della Tv, del doppiaggio (sua
la voce: in dialetto romanesco, del cane Romeo nel disneyano "Gli
Aristogatti"). Insomma: attrice, conduttrice, doppiatrice, scrittrice.
Quattro categorie nel ramo dell'Arte che hanno prodotto i loro gustosi
frutti. Chiara presenta sette libri a lei graditi: Il diario di Anna
Frank; Anna Karenina; Il Principe; L'Orlando Furioso; La locandiera;
Apologia di Socrate Critone, di Platone; De Amicitia, di Cicerone.
Ricorderà anche la famosa frase di Dostoevskij "La bellezza salverà
il mondo", sebbene per la scrittrice italiana sarà invece l'ironia e in
special modo l'autoironia a salvarlo. Non a caso citerà, fra i suoi
colleghi entrati nel Parnaso degli scrittori, il milanese Carlo Emilio
Gadda, autore di "Quer pasticciaccio brutto de via Merulana", scritto in
uno stile che mescola l'italiano con il vernacolo romano. Chiara per
ognuno dei sette libri proposti farà una lunga e interessante disamina,
al termine della quale esplode ogni volta l'applauso.
Del suo romanzo
"Un anno felice" non si può e non si deve nascondere quanto sia bello,
interessante nello sviluppo della trama che avviluppa chi lo legge, ma
anche e soprattutto nello stile, nella bellezza delle similitudini, nei
dialoghi azzeccati. La protagonista della vicenda è la trentacinquenne
Melania, che lavora come editor presso una casa editrice, convive con
l'amica Franca e attende il grande amore, il principe azzurro che le
consenta di salire nel blu dipinto di blu. Il guaio è che l'ascesa si
ferma prima, alle nuvolette, dove il principe azzurro si trasforma in
principe nero. Melania si innamora di Axel, ragazzo svedese in vacanza
in Italia, che la fa innamorare e in apparenza la riama, convincendola a
recarsi in Svezia a convivere con lui. Cosa che lei farà, cercando di
mettercela tutta per sedurre anche i familiari del suo bel ragazzo, ma
più di tanto non le riuscirà di ottenere perché quella gente non è come
la sua gente, fredda quanto il clima e la natura che l'ha forgiata. La
ragazza comprende da piccoli ma significativi segnali che Axel è
quantomeno strano, si sforza ugualmente di aggirare la cosa perché così è
l'innamoramento, perché la donna possiede la caratteristica di auto
convincersi che l'uomo che sta loro accanto sarà in grado di rinnovare
quell'amore che ogni donna pretende di ottenere. Ma il loro tentativo di
risvegliare l'amore nel partner non raccoglie il frutto sperato. Il
partner in seguito sarà detenuto letteralmente per reati contro la donna
"amata".
La scrittura di Chiara Francini è limpida come il suo nome,
e procede pagina dopo pagina sicura fino alla conclusione da thriller.
Ma non è un thriller il pensare alle sue prossime opere, perché di
sicuro ne seguiranno altre che noi lettori seguiremo.
Antonio Mecca