L'INDIMENTICABILE ARTE RECITATIVA DI GINO CERVI

Ricorre quest'anno il mezzo secolo dalla scomparsa di Gino Cervi, morto a Punta Ala in provincia di Grosseto il 3 gennaio 1974 e nato a Bologna il 3 maggio 1901. Cervi è stato uno fra i migliori attori italiani che il nostro Paese abbia avuto, posseduto da un'arte recitativa che in quarant'anni esatti: 1932 - 1972 gli ha fatto interpretare ben 124 film. Più il teatro, nel quale aveva esordito nel 1924 mentre nel 1925 Pirandello lo aveva voluto come attor giovane nel Teatro di Roma da lui diretto. Lavorò per il Cinema sotto la regia di molti maestri italiani e stranieri, girando film tratti da capolavori narrativi fra i quali "I Promessi Sposi", dove ebbe il ruolo di Renzo, perché all'epoca Cervi era non solo giovane e magro, ma anche bello e simpatico. Teatro e Cinema prima, sempre Cinema e Teatro e Televisione poi. La sua voce profonda, convincente e vincente sulla scena lo resero credibile anche nella pubblicità a un celebre brandy, e nel doppiaggio cinematografico (attori doppiati: Laurence Olivier, Orson Welles, Clark Gable fra i tanti). Il successo popolare, per cui quello più autentico, arriva nel 1952 con il ruolo di Peppone, sindaco comunista di Brescello nel primo Don Camillo della serie di cinque film prodotti, affiancato dall'attore francese Fernandel nel ruolo del prete della Bassa Parmense.  Guareschi, Gino Cervi e Fernandel divennero grandi amici, tanto che i due attori furono testimoni di nozze di Carlotta, l'amata figlia dello scrittore emiliano, che lui aveva trasfigurato nel personaggio della Pasionaria e che il sottoscritto ha avuto il piacere di conoscere nei primi anni Novanta proprio a Roncole, insieme al fratello Alberto, e della quale conservo le lettere che la simpatica Carlotta ha avuto la bontà di scrivermi. Dieci anni dopo l'esordio al Cinema di Cervi nel ruolo di Peppone, eccolo esordire in Tv nel ruolo del celebre commissario Maigret, che fino alla conclusione nel 1972 vedrà apparire sedici episodi in bianco e nero più un film a colori per il Cinema. Il 1972 sarà anche l'anno del ritiro dalle scene all'età di 71 anni, dopo che in quel 1972 aveva girato il suo ultimo film per il Cinema: "I racconti romani di una ex novizia". Georges Simenon dichiarò essere la sua una fra le migliori interpretazioni del suo celeberrimo personaggio. Un attore, come Gino Cervi è stato, rappresenta un punto d'onore per l'Italia, perché con i suoi film cinematografici e televisivi si ha la possibilità di percorrere una lunga carrellata durante la quale visionare e assaporare le varie fasi non solo vissute dal nostro Paese ma anche e soprattutto uno stile recitativo invidiabile per la bravura attoriale che Gino Cervi possedeva e di cui molti suoi colleghi avrebbero fatto carte false per possederlo a loro volta.

Antonio Mecca

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