L'ultimo cliente - 10

- Buongiorno, dottore – salutò il commissario mostrando il documento che attestava la sua appartenenza alla polizia. – Commissario Scalise.

L’uomo si inquietò. – Appartiene forse alla polizia tributaria? Sono in regola con le tasse.

- Me ne compiaccio. Ma si tranquillizzi: faccio parte della Squadra Mobile. Sto indagando sull’omicidio di una prostituta avvenuto una settimana fa in zona stazione Centrale. Uno dei sospettati potrebbe essere un collezionista di figurine di Tex, che probabilmente risiede fuori città. Avrei bisogno di parlare con chi gestisce il servizio arretrati per cercare di saperne di più. 

L’editore parve turbato. – È la prima volta che mi capita di vivere una simile esperienza.

- Anche alla donna uccisa. La prima e pure l’ultima.

L’uomo non replicò. Si rivolse invece al giovane.

- Franco, conduci il signor commissario al magazzino arretrati. E poi, fatemi sapere cosa avrete scoperto.

Il ragazzo annuì. Dopo una stretta di mano, il poliziotto si accomiatò dall'Editore e prese a seguire nuovamente – questa volta a ritroso – il ragazzo. Presero l’ascensore e scesero fino al piano -1, approdando in un vasto scantinato occupato da numerosi scaffali in metallo ricolmi di pubblicazioni a fumetti. Le bianche luci al neon dell'alto soffitto illuminavano lo stanzone dandogli un’atmosfera di altri tempi, tempi in cui rinchiusi tutto il giorno in una stanza a lavorare, quell'ambiente chiuso dava come un senso di protezione agli operai lì presenti, un rifugio dalla freddezza di una città afflitta da nebbia, freddo, tristezza e – forse – da un senso mal dissimulato di inferiorità nei confronti delle città consorelle, le città-cartolina d’Italia più famose nel mondo. Milano era invece una città-telegramma; non si perdeva in parole inutili e badava soltanto al sodo.

Franco raggiunse una stanza separata dal resto dell'ambiente da una strettoia in ferro comprendente una porta a vetri color grigio-azzurro e una vetrata che correva lungo tutta la parete superiore, entrò e salutò una donna sulla cinquantina dal viso appuntito e due occhi marrone molto luminosi, che si appuntarono sulla figura del poliziotto con curiosa benevolenza.

- Luisa, ti presento il commissario Scalise, della Squadra Mobile, che vorrebbe farti alcune domande.   

- Fra queste c'è anche quella di matrimonio? – scherzò la donna incentivata dall’espressione bonaria del poliziotto, che – notò – non portava la fede. Non perché l'avesse perduta, ma perché non l'aveva mai avuta. Invece quella nella legge l’aveva avuta, ma già da tempo l'aveva perduta. Troppe bastardate aveva visto fare perché ancora potesse permettersi il lusso di conservarla.

- Per il momento no – rispose alla donna. – Ma in un futuro più o meno immediato, non è da escludere. – Poi smise di scherzare, tornando al motivo per cui si era presentato.


Antonio Mecca

L'INGLESE CANTANDO

Milano in Giallo

di Albertina Fancetti, Franco Mercoli, Alighiero Nonnis, Mario Pace
EDB Edizioni

Com'è bella Milano

di Albertina Fancetti
EDB Edizioni

L'Osteria degli Orchi

di Albertina Fancetti
EDB Edizioni