L’UOMO SENZA QUALITÀ

Di Robert Musil

Incipit


Sull’Atlantico un minimo barometrico avanzava in direzione orientale incontro a un massimo incombente sulla Russia, e non mostrava per il momento alcuna tendenza a schivarlo spostandosi verso nord. Le isoterme e le isòtere si comportavano a dovere. La temperatura dell’aria era in rapporto normale con la temperatura media annua, con la temperatura del mese più caldo come con quella del mese più freddo, e con l’oscillazione mensile periodica. Il sorgere e il tramontare del sole e della luna, le fasi della luna, di Venere, dell’anello di Saturno e molti altri importanti fenomeni si succedevano conforme alle previsioni degli annuari astronomici. Il vapore acqueo nell’aria aveva la tensione massima, e l’umidità atmosferica era scarsa. Insomma, con una frase che quantunque un po’ antiquata  riassume benissimo i fatti: era una bella giornata d’agosto dell’anno 1913. 


Finis


Ulrich naturalmente si rendeva ben conto che i due modi in questione d’essere uomini non potevano significare altro che un uomo “senza qualità” opposto a quello con tutte le qualità possibili in un uomo. L’uno si poteva anche chiamare un nichilista che sogna i sogni di Dio; in contrasto con l’attivista che però nel suo impaziente agire è anche lui una specie di sognatore di Dio, e tutt’altro che un realista che si dà da fare con mondana chiarezza e dinamicità. “Perché non siamo realisti?” si chiese Ulrich. Non lo erano né lui né Agathe, su questo da gran tempo i loro pensieri e azioni non lasciavano dubbi; ma nichilisti e attivisti sì, lo erano, e ora l’uno ora l’altro, secondo i casi.

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