LA CAUSA? L’ANSIA

VALDITARA: 50MILA RAGAZZI CHIUSI DA SEI MESI IN CASA ATTACCATI AL CELLULARE

“Vi do questo dato preoccupante, in Italia ci sono 50mila ragazzi che da sei mesi vivono reclusi in casa attaccati a un computer o a un cellulare. 

Una cosa veramente impressionante”. Lo ha annunciato il Ministro dell'istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, nel corso della XXIII edizione di Salute Direzione Nord, l'evento di Fondazione Stelline e organizzato da Inrete - Relazioni istituzionali e Comunicazione, ospitato presso il Belvedere 39. L’iniziativa gode del patronato di Regione Lombardia e del patrocinio del Comune di Milano. Per il ministro il cellulare: “Non aiuta nello studio” perché “diminuisce le prestazioni degli studenti, incide sulla capacità di memorizzazione e di attenzione. Direi che a livello internazionale tutte le agenzie hanno chiarito in modo indiscutibile che l’abuso del cellulare non fa bene ai nostri figli”. Lo studio Ocse “dice che può essere opportuno vietarlo nelle scuole però dobbiamo anche ragionare con le famiglie perché se l’abuso continua a casa, la scuola può arrivare fino a un certo punto”.

 

Inoltre, per Valditara, è “sempre più diffusa la tendenza di lasciare i bambini con il cellulare in mano”.

Secondo il ministro, la scuola “da questo punto di vista deve cercare di scoraggiare l’uso di cellulare almeno fino alla terza media”. Il ministro ha poi spiegato come i ragazzi “devono credere in loro stessi” perché “hanno delle potenzialità meravigliose; dobbiamo riscoprire il loro entusiasmo. Basta parlare di una gioventù sempre più problematica”, ha osservato Valditara per cui “ci sono questi argomenti e vanno affrontati con decisone, ma dobbiamo capire che i giovani hanno voglia di realizzare i loro sogni e la scuola li deve mettere nelle condizioni”. Per Valditara: “È questa - ha concluso - la scuola che valorizza i talenti”. Sul tema è intervenuto anche Walter Bergamaschi, direttore generale di Ats, che ha ricordato come siano “Aumentati dal 2016 al 2023 del 61% gli accessi in codice giallo o rosso per disagio psichiatrico da parte di minorenni”.

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