LA FORTEZZA ARABA DI ALMERIA
- 07 maggio 2023 Cultura

Almeria, con i suoi circa 200.000 abitanti può benissimo venire considerata fra le città più popolose della Spagna. Popolosa e popolare, poiché tra gli anni Sessanta e Settanta ha fornito il set ideale nonché idealistico per decine e decine di film western di produzione italo-iberica. Questo perché a una trentina di chilometri dalla città si estende il deserto di Tabernas, l'unico deserto presente in Europa, il quale ricorda grosso modo il deserto messicano ai confini del West americano. Anche nel vento pressoché sempre presente si può avere questa sensazione, che insieme alla luce tipica del luogo e alle costruzioni tipiche del west di casa nostra è come un liquido travasato da un imbuto in una botte, messo lì a invecchiare per anni insieme ai ricordi di un tempo che fu.
Il nome Almeria sembra che derivi dall'arabo Al - Mirya (lo specchio) o Al - Meraya (torre di osservazione). La città ebbe una dominazione fenicia, una romana e un'altra araba, quest'ultima si rispecchia (Al - Mirya docet) nell'Alcazea, un castello moresco iniziato nel 955 che si estende - distende quasi - dalla sommità della collina che domina e predomina la parte alta della bella città spagnola. La costruzione è intervallata da fontane (gli arabi ne facevano una ragione di vita) e da piante tipiche di quei luoghi mediterranei. Il panorama che si può godere da quelle alture è di certo molto esaltante, una commistione di montagne, mare, città sottostante. Il profumo forte, intenso, benedetto dal caldo del vicino deserto è foriero di ricordi vissuti personalmente o attraverso la lettura del "Don Chisciotte" o dei romanzi di Manuel Vàzquez Montalbàn, il cui cognome lo scrittore siciliano Camilleri ha trasferito in quello del suo commissario Montalbano. E questo per stima nei confronti dello scrittore originario di Barcellona. Scendendo poi a piedi fino alle più vicine case della città, che così tanto ricordano quelle di una città del nostro Sud, ci si ritrova in un'ampia piazza con al centro un obelisco di bianco e liscio marmo. Ai lati si trova un quadruplo porticato ospitante tre bar e un hotel, il quale hotel per contrapposizione con il bianco accecante dell'obelisco è verniciato al suo interno di nero inchiostro, l'inchiostro che la Morte utilizza per l'ultima estrema condanna da comminare. Ricorda l'Inquisizione che ha dominato la Spagna per molto, troppo tempo, per poi sfociare nella lunga dittatura di Francisco Franco fino al 1975. Per fortuna il vicino Paseo de Almeria con la gioiosità delle sue piante, dei suoi bei palazzi, delle scintillanti vetrine di negozi, bar, gelaterie, scendendo fino al mare come un tappeto srotolato diluisce quel terribile passato con la luce della vita che il mare sa fornire. Un mare che quando è calmo sembra riflettere con le sue scaglie dorate quelle della coda di pesce di sirene avvoltolate nella sabbia dei fondali.
Antonio Mecca