LE ANIME MORTE di NIKOLAJ GOGOL
- 25 luglio 2019 Cultura

INCIPIT: Nel portone di un
albergo della città di N., capoluogo di governatorato, entrò un calessino non
grande. Abbastanza decoroso, molleggiato, sul tipo di quelli in cui viaggiano
gli scapoli, i tenenti colonnelli in congedo, i capitani in seconda, i
proprietari di un centinaio di anime di contadini, in una parola tutti coloro
che sono detti signori di mezza tacca. Nel calessino stava seduto un signore,
non bello, ma neppure brutto, né troppo grasso né troppo magro, che non si
sarebbe potuto dir vecchio, ma nemmeno molto giovane. IL suo ingresso non
suscitò in città scalpore alcuno e non fu seguito da nulla di straordinario;
soltanto due contadini russi, in piedi presso la porta dell’osteria dirimpetto
all’albergo, fecero alcune osservazioni riguardanti, del resto, più il veicolo
che il viaggiatore.
FINIS: Vi invito a ricordarvi del dovere che incombe ad ognuno, qualunque sia il posto che occupa. Vi invito a considerare più da presso il vostro dovere e gli obblighi del vostro ufficio terreno, giacché ne abbiamo ormai tutti un’immagine soltanto confusa, e a noi malapena…