MIKE, IL RE DEI PRESENTATORI ITALIANI

Ricorre in questi giorni la morte avvenuta 15 anni fa: otto settembre 2009, a Montecarlo, del re dei presentatori italiani: Michele Nicolò Salvatore Bongiorno, chiamato all'americana Mike. E americano Mike lo era davvero, perché nato a New York da genitori italiani il 26 maggio del 1924, coetaneo di un altro grande: Corrado, suo collega in Tv e alla radio. Mike Bongiorno non era un tipo facile, chi lo ha conosciuto bene, ben lo sa. Simpatico spesso, bonario quasi sempre, iniziava a lavorare nel tardo pomeriggio, rischiando di sforare con l'orario di lavoro della troupe. Cosa che avvenne diverse volte e in una di queste i lavoratori se ne andarono in massa, cosicché venimmo chiamati noi di Milano Due a sostituirli prima che iniziasse la diretta de "L'appello del martedì", programma per il quale eravamo richiesti. Si trattava di registrare uno spot relativo a una nota marca di caramelle, e quando questo fu terminato, vedemmo uscire la valletta di allora: Paola Barale, ma non lui. Mike uscì diverso tempo dopo, le braccia stracariche di confezioni di caramelle che avrebbe trasferito in seguito sulla sua auto e da lì nella sua casa. Casa che sorgeva in corso Sempione, nei pressi della sede Rai. Perché, ad ogni buon conto, meglio non rompere del tutto con gli antichi datori di lavoro. La carriera di Mike Bongiorno si può suddividere in due tempi: dal 1953 al 1982 in Rai, e in seguito, fino a ridosso della morte, in Fininvest, dove contribuì da par suo a far decollare l'emittente superando non di rado la rete ammiraglia della Rai. Il passaggio avvenne parzialmente nel 1982 con la trasmissione "Bis", un timido assaggio nelle acque del canale: 5, diretto avversario della corazzata Rai. Parallelamente continuò a condurre "Flash", quiz di grande seguito. E quando trasmigrò in Fininvest il programma assunse il nome di "Super Flash". Gli anni Ottanta furono forieri di successi anche sulle Tv private, per poi declinare negli anni Novanta perché tutto - così come ha un inizio - avrà poi anche una fine che non sempre coincide con il fine preposto. Acciaccato nel fisico, il vecchio nocchiero seguitò a solcare l'onda del canale (5) fino a che il contratto stipulato glielo permise. Lo si vide in altri programmi non pertinenti al quiz quali "Paperissima Sprint", andata in onda come striscia quotidiana. O come ospite in vari programmi, soprattutto quando andò a presentare la sua lunga e articolata autobiografia, che a differenza dello scrivente era munita di articoli azzeccati all'uopo. C'era poi il progetto di passare a Sky dove avrebbe riproposto "Rischiatutto" titolandolo "Riskaytutto". Ma il tempo stringeva inesorabile, per cui non fu possibile realizzarlo. Il suo nome e la sua figura rimarranno comunque bene in rilievo per ancora molti anni, con l'ausilio del materiale visivo presente negli archivi tv delle emittenti dove Mike Bongiorno lavorò. E lavorò bene, poiché la sua ben nota pignoleria non lo faceva sbagliare più di tanto. 

Antonio Mecca

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