MORTE DI UNA STREGA
- 22 marzo 2020 Cultura
Mariangela Cerrino nella Francia del 1314
Il nuovo romanzo di Mariangela Cerrino "Morte di una strega" appena pubblicato dall'editore Leone, si svolge nella Francia del 1314, all'epoca della morte di papa Clemente V. Il protagonista Adémar de Cly, è un giovane medico trentenne provvisto della facoltà di vedere scene di un prossimo futuro.
Adémar è rimasto vedovo della giovane moglie anche e del giovanissimo figlio, uccisi spietatamente. Si mette allora alla ricerca dei feroci assassini, finendo per trovarli e a vendicare i suoi cari.
All'inizio del romanzo incontra la bellissima Isaline, che come lui pratica l'arte della medicina ma non avrebbe potuto, perché alle donne era allora precluso. Per questo veniva considerata una strega. i due giovani dovranno vedersela con l'ambizioso e malvagio domenicano Janus, che tenterà di uccidere entrambi destinando al rogo la bella Isaline.
Tempi duri per tutti, quelli di un passato lontano che però ancora adesso riecheggia in non poche parti del mondo, perché dal fondo dell'uomo emerge una ferocia e una aggressività che non si riesce a soffocare. Erano tempi duri soprattutto per le donne. E anche la Chiesa era tutt'altro che clemente soprattutto nei riguardi del popolo, che era vessato e tenuto nell'ignoranza.
"La giustizia divina è un'invenzione degli uomini, per trattenere il potere. È un potere di uomini per gli uomini". Ce ne sono molte, di frasi come questa, nel corso delle 350 pagine del romanzo. Ad esempio: "Anche se stavamo su sponde opposte, il fiume che guardavamo era pur sempre lo stesso."
Mariangela Cerrino ha cominciato a scrivere giovanissima, e già durante quella fresca età portava in sé la maturità dello scrittore, così come adesso che è maturata come donna conserva e preserva la giovanile freschezza di allora. Se Adémar e Isaline possiedono il di vedere il futuro, Mariangela ha l'indubbio dono di conservare in sé le emozioni del proprio passato, e di trasmetterle ai propri lettori. Ciò che probabilmente la emozionava da adolescente, facendola vibrare come uno strumento in grado poi di restituirlo in parole scritte (ad esempio la pioggia che scendendo risveglia la terra ricavandone profumi ancestrali; i cieli arrossati dal sole o argentati dalla luna; il vento che porta con sé ansia di rinnovamento): tutto questo nel suo giovane cuore ha prodotto l'alimento per la sua fresca mente, consentendo alla propria fantasia di intrecciare storie come canestri che servano a trasportare il lettore sopra un magico tappeto volante, storie ambientate nel West americano o nel Medio Evo, nel lontano futuro o nel fantasy. Nei suoi oltre trenta romanzi usciti a partire dal 1966 la Cerrino ha saputo trasfondere il proprio mondo interiore con grazia e rinnovata freschezza. Si sente in lei una felicità dello scrivere che anche il lettore avverte, poiché non sempre uno scrittore: pur bravo, la possiede.
Autori come Mariangela Cerrino appartengono alla felice razza degli scrittori che scrivono non solo per sé ma anche per i lettori, osservando come prima regola quella di essere chiari e concisi. Non dimenticando che questa era la regola prima dei grandi classici del passato.
Questo è un romanzo da leggere e da rileggere, ottimamente stampato e splendidamente scritto.
Antonio Mecca