NATUROPATIA IN BREVE 04/12
- 04 dicembre 2023 Cultura
Prevenire influenza, raffreddori, dolori alla schiena con la Moxa (III parte)
La moxibustione viene praticata in molte forme, ma la più comune è senz’altro l’utilizzo del “sigaro”: si tratta di un cilindro di carta sottile che viene riempito di lana di moxa e poi acceso con una fiamma (candela, accendino…), in modo da formare brace sull’estremità libera. I “sigari” con lana di moxa (detti anche “moxa con fumo”) sprigionano non solo calore, ma anche un caratteristico odore aromatico e una piccola quantità di fumo: per questo motivo, è consigliabile utilizzarli all’aperto o in ambienti con un buon sistema di aspirazione. Una buona alternativa è il sigaro in carboncino (detto anche “moxa senza fumo” o “mini moxa”), ottenuto dalla combustione della lana di moxa, non fa né fumo e né odore.
A cosa serve la moxibustione?
Il primo utilizzo della moxa è molto intuitivo: il calore scaccia il freddo, quindi la moxa è utile in tutti i casi di dolori o rigidità dovuti al cambiamento di stagione, dall’estate all’autunno e via via fino alla penetrazione del freddo, dal vento gelido dell’inverno all’aria condizionata estiva. Il sigaro di moxa viene accostato ai punti dolenti, producendo un calore intenso ma molto piacevole, per espellere il freddo penetrato in quella zona.
Claudio Dianese Naturopata
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