PASSAGGIO DI TESTIMONE

Questa è una piccola vicenda risalente a qualche tempo fa. Forse risulterà insignificante per i molti che, senza conoscerla o rispettarla, ormai considerano Milano solo come una vacca da mungere ma per coloro che la amano, la vivono e la percepiscono, auspico sarà gradita. Mi ero ripromesso di scriverla prima ma gli impegni, la vita e la mia epica pigrizia me l'hanno impedito.

Durante una ricerca su Porta Tosa, mi ero imbattuto in un paio di incongruenze e non sapevo come venirne a capo. In quel marasma di date contraddittorie, luoghi sfalsati e notizie approssimative, decisi finalmente di acquistare i libri scritti dal miglior divulgatore della zona che sia mai esistito: il Dottor Gerosa Brichetto. Solo in seguito ho scoperto che si trattava di un illustre personaggio di storia locale. Nato a Linate nel 1910, fu un medico straordinario, un ufficiale che durante il secondo conflitto mondiale risalì tutta la penisola con il Corpo Italiano di Liberazione e uno studioso di Milano senza eguali. Un uomo d'altri tempi che dedicò l'intera esistenza ai suoi pazienti e alla propria città. A lui è intitolata la casa di riposo per anziani in Via Mecenate. Tra i suoi libri, più di trenta se contiamo anche i fascicoli, ricordo solo: Storia della SenavraFuori Porta Tosala Battaglia di Marignanola Chiesa di Linate.

Le vecchie pubblicazioni ero solito acquistarle presso i numerosi baracchini verdi, un po' sgangherati ma di un fascino senza eguali, una volta sparsi ovunque. Si rimaneva lì a contarsela su e a contrattare, anche animosamente, col venditore riguardo a prezzo e condizioni del volume ma tutto si risolveva sempre nel migliore dei modi per entrambi con la promessa di rivedersi presto. A Milano quei romantici e poetici luoghi sono quasi ormai quasi del tutto estinti ma in altre città d’Europa ancora resistono. Meno male che sopravvive ancora il ritrovo mensile di Vecchi libri in Piazza.

L' invasivo approccio manageriale che ha fagocitato e regolamentato ogni aspetto della nostra esistenza, la grande distribuzione, il successivo ebetismo digitale e il conseguente analfabetismo funzionale (nulla arricchisce di più dell'altrui idiozia), hanno massacrato un pezzo di storia locale che di storia ne vendeva e ne conosceva più di un qualsiasi rinomato marchio o di un qualunque cialtrone a caccia di follower; per farvi intendere vi riporto un piccolo esempio. Qualche anno addietro un tizio pubblicò in rete una vecchia foto scrivendo che erano i resti del ponte levatoio della Porta Tosa del 1200 trovati in Piazza Cinque Giornate; valanghe di like e pioggia di complimenti per la gradita divulgazione. Verificare e approfondire sono termini alieni al fruitore medio della rete: lo scatto raffigurava, infatti, i reperti rinvenuti durante la copertura dei Navigli nel 1929 presso la Porta Tosa Medievale posizionata all'altezza dell’odierna Visconti di Modrone e, per essere chiari, nel XIII dove oggi sorge la Cinque Giornate, si rischiava di essere caricati da un cinghiale, incornati da un cervo o sbranati da un lupo. Riassumendo: circonvallazione sbagliata, porta diversa e quasi quattro secoli di svarione. Musica, maestro!

Ma tornando alla mia suddetta disperazione storiografica, mi ritrovai costretto a ripiegare, mio malgrado, nell'oscuro mare di internet. Dopo una breve ricerca trovai una strana offerta; una dozzina di libri dell’autore a prezzo stracciato…E pure autografati! Le fregature on line abbondano così, dopo aver domandato il numero di telefono, contattai il venditore. Saltò fuori che quest'ultimo, l'affabile e squisito Signor Paolo, era stato paziente assieme alla sua famiglia del Dottor Brichetto per una vita.

Non so ancora se mi colpì di più la cordiale ed autentica sincerità meneghina del Signor Paolo o le lodi che continuamente rivolgeva a quel grandissimo medico condotto. Rimanemmo a parlare per quasi un'ora; due sconosciuti separati da molti lustri che chiacchieravano come vecchi amici e condividevano la preoccupazione di una Milano che si stava smarrendo. Non gli domandai perché stesse vendendo dei libri a lui tanto preziosi e ricchi di ricordi; lo ritenni indelicato e fuori luogo.

Eravamo ancora in parziale lockdown e mi disse che avrei potuto ritirare i volumi presso la portineria della figlia. Chiamai un mio amico tassista ed andammo a prelevarli. Gli lasciai qualche Calendari Milanes per sdebitarmi e, senza che gli domandassi nulla, mi regalò anche un libro del mio amatissimo Paolo Valera.

Non ci incontrammo mai e da allora non ci siamo più sentiti (nella mia mia conclamata incapacità tecnologica persi il contatto), ma qualche giorno dopo, sulla piattaforma on line dove era avvenuta la compravendita, vidi che aveva lasciato un commento: Non avrei potuto trovare persona migliore a cui lasciar i miei affetti più cari.

Ora, su quanto io sia degno di merito non saprei, i complimenti mi mettono in imbarazzo forse perché detesto chi si pavoneggia, e chiunque mi conosca bene sa perfettamente che non sono facile alla commozione. Ma quella volta gli occhi mi si inumidirono e ancora oggi, se ci ripenso, la vista mi si appanna.

Sig. Paolo, spero che queste righe possano in qualche modo raggiungerla e, per quanto possa valere, le assicuro che a quasi due anni di distanza sto ancora tentando di fare del mio meglio: ogni giorno. I suoi libri sono in mano a qualcuno che li ama, li rispetta e li studia, come ama, rispetta e studia in continuazione la Nostra Milano. Non si preoccupi, la storia, la nostra storia, di cui tanto temeva se ne perdesse il ricordo, per adesso ancora prosegue e si perpetua. E così sarà finché ne avrò le forze. Ma spero anch'io un giorno, quando la vecchiaia o la sorte mi costringeranno a dover passare a mia volta il testimone, di trovare qualcuno a cui lasciare tutti i miei libri, i miei documenti e i miei scritti su questa città. Chiunque sarà, mi auguro che condivida la nostra antica passione e che a sua volta tramandi la memoria di una Milano che, dietro all'odierna e ostentata sicurezza, cela invece una fragilità allarmante perché ormai priva di radici; di identità.

Una strana sorte ha voluto che il lavoro del Dottor Brichetto, che di Porta Tosa tanto scrisse, tornasse proprio a una persona che ci ha sempre vissuto e che, nel suo piccolo, tenta ancora di tramandarne il passato. Ma forse questa è la magia di Milano; una magia tutta meneghina che, lontano dai clamori e dai lustrini, si rinnova in silenzio da secoli consentendo ai ricordi di rinverdirsi.

A tutti coloro che tutt'oggi dedicano la propria vita alla seria ricerca (e anche in rete, per fortuna, qualcuno c'è) o, per semplice ma cristallina passione, non sono mai sazi del passato di questa città vanno i miei più sentiti ringraziamenti. E grazie, grazie davvero a lei, Sig. Paolo, per la sua fiducia.

Riccardo Rossetti

Proverbi Milanesi

Milano in Giallo

di Albertina Fancetti, Franco Mercoli, Alighiero Nonnis, Mario Pace
EDB Edizioni

Com'è bella Milano

di Albertina Fancetti
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El Pret de Ratanà

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