Pesca sostenibile e salute del mare: la battaglia di Paolo il pescatore è diventata un libro
- 16 agosto 2021 Cultura
Con la prefazione di Fulco Pratesi (WWF Italia) e Alessandro Giannì (Greenpeace), il libro va a finanziare il progetto La Casa dei Pesci, il museo sommerso ideato da Paolo Fanciulli per la salvaguardia dei fondali e contro la pesca a strascico illegale sotto costa, nel Sud della Toscana
La Casa dei Pesci –
Storia di Paolo il pescatore racconta la lotta di Paolo Fanciulli,
pescatore artigianale di Talamone, contro la pesca a strascico illegale sotto
costa che distrugge i fondali e ha svuotato il mare dai pesci e dalla
vegetazione. Raccogliendo reti sempre più vuote di pesci e piene di plastica,
negli anni ‘80 Paolo ha avviato una guerra contro i pescherecci di frodo
rischiando la vita, subendo minacce e soprusi fino all’essere bandito dalle
aste del pesce. Paolo poteva lasciare che il mare venisse distrutto oppure
reagire. Ha scelto di lottare, intraprendendo una guerra solitaria contro
gruppi potenti e organizzati e ha scelto di diventare difensore dell’ambiente e
divulgatore della cultura del mare, sostenendo ante litteram
l’importanza della pesca sostenibile, che ha rispetto del mare e dei suoi
abitanti, e diffondendo coscienza ambientale con il Pescaturismo.
Il libro La Casa dei
Pesci – Storia di Paolo il pescatore di Ilaria De Bernardis e Marco
Santarelli (Palombi Editori, euro 15) non è solo denuncia, è soprattutto consapevolezza e soluzione. A difesa del mare Paolo ha ideato un progetto, La Casa
dei Pesci, realizzando il suo sogno, un museo sottomarino dove statue in
marmo sono sentinelle e guardiane dei fondali, dove ai pesci è concesso di
vivere e riprodursi in sicurezza e alla prateria di posidonia, polmone del mare
e del Pianeta, di proliferare. Arte a proteggere la natura: sculture di marmo
delle Cave Michelangelo di Carrara realizzate da artisti di fama
internazionale, da Emily Young, la principale scultrice britannica vivente, al
romano Massimo Catalani, da Giorgio Butini a Massimo Lippi, Johann Goelles,
Francesca Bonanni, Marco Borgianni, Lea Monetti e tanti altri. Le opere d’arte
posate sul fondale marino sotto costa impediscono il passaggio delle reti a
strascico e bloccano la pesca illegale. A La Casa dei Pesci va
ogni guadagno ricavato dalla vendita del libro. Perché il museo deve crescere.
Dove ora sono le 39 opere calate a mare nel 2015 l’ecosistema marino è rinato,
insieme a flora e fauna. L’obiettivo è estendere l’area protetta posando nuove
sculture. La Casa dei Pesci ha dimostrato che il mare si può salvare. Ciò che è accaduto nel Sud della
Toscana può essere riprodotto in qualsiasi altra parte del mondo. La Casa dei
Pesci è una storia esemplare a livello globale.
Ilaria De Bernardis,
- ilariadebernardis@yahoo.it
Marco Santarelli,