RICORDI - DA TAPROBANA A NIGUARDA: LA CITTÀ IDEALE
- 23 maggio 2018 Cultura
Nella foto il “mandala”
Carissimo,
Ricordi? Quando, alcuni mesi fa, mi hai invitato all’OrtoComuneNiguarda per visitare la tua città ideale non ho esitato a raggiungerti. Abito da sempre in una casa a proprietà indivisa della Cooperativa Abitare, nata, nel 1894, in via Ornato 7 a Niguarda e sono circondato da orti privati, piccoli rettangoli dove non si sa mai cosa piantare per il poco spazio a disposizione. Ho sempre sognato un orto comune.
Durante la visita mi ha sorpreso la grande estensione dell’orto e le molteplici iniziative che vi si svolgono e quelle in programma per favorire una comunità basata sul rispetto della terra e delle esigenze dei singoli orticoltori.
L’orto comune evoca in me le lotte dei contadini nel Sud (sono un molisano esiliato al nord) per strappare ai proprietari assenteisti terre incolte e integrare prodotti che superassero quelli del misero orticello intorno al pagliaio. Ed ecco la grande sorpresa che mi ha stupito, emozionato: da una polca e l’altra, tra una stanza e lo spazio ‘sinergico’, Fabio, mi hai invitato a osservare la serie di cerchi concentrici coltivati a insalata di varie specie e colori e al centro i fiori.
Non ho esitato a riconoscere nel disegno il mandala che Leonardo descrive nel suo Codice, ma, immediatamente, per la mia emotività quando si toccano certi temi, il pensiero è tornato ai tentativi di riscatto dei contadini del Sud Italia.
I ricordi dell’infanzia sono indelebili! Ho rivissuto le rivolte dei contadini di Maschito, in provincia di Potenza. Dopo la partenza del presidio tedesco i maschitani proclamarono la Repubblica, la repubblica antifascista di Maschito e il primo decreto del sindaco Domenico Bochicchio fu la distribuzione delle terre incolte. Nel suo discorso di insediamento si soffermò sull’importanza del bene comune contro ogni logica di profitto individuale e alla fine del suo dire invitò a rileggere un libriccino di circa 60 pagine, scritto da Tommanso Campanella La città del Sole.
Nella mia rilettura ho trovato tante risposte che tanti visitatori ti rivolgono per saperne di più del mandala e allora anch’io voglio raccontarti del mio primo incontro con lo scritto di Tommaso Campanella. Me lo raccomandò il dirigente meridionale dei contadini Girolamo Licausi dopo i funerali dei miei giovanissimi compagni contadini Rocco Scotellaro e Rocco Girasole, uccisi dalla polizia durante una marcia per l’occupazione delle terre. Campanella scrive il suo progetto di città ideale come risposta alle ingiustizie, alle privazioni con riferimento alle lotte dei contadini tedeschi guidati da Tommaso Munzen, decapitato dai signori feudali nel 1525. Ci fu commozione in tutta Europa per il dramma di Munzer e in particolare nel meridione d’Italia dominato dal vicereame di Napoli, colonia della Spagna.
In Calabria, in questo periodo, vi furono molte rivolte contadine e a capo delle rivolte ricorre spesso il nome del Passator Cortese, chiamato Re Marcone, bandito il cui vero nome era Marco Berardi di Mangone, che, nel 1559, aveva costituito la Libera Repubblica di Crotone.
(segue domani sempre alle 14,00)
Antonio Masi