RITROVARSI RILEGGENDO I PROPRI LIBRI

L'arrivo di quei pacchetti una o più volte al mese non mancava mai di emozionarlo. Perché ognuno di quei piccoli pacchi conteneva una parte di se stesso, essendo composti di vecchi libri da lui pubblicati nei lontani anni Cinquanta-Sessanta; romanzi da lui scritti con lo stile di allora: veloce ed efficace. Polizieschi all'americana ma ben radicati sul suolo francese, come francese era lui. Nel corso del tempo aveva preso l'abitudine di regalarli ad amici o semplici conoscenti, e la sua biblioteca ne era rimasta sguarnita così da spingerlo a richiederli a un suo vecchio amico, libraio nella amata città di Lione. Era, quella, una libreria specializzata nel commercio di vecchi libri polizieschi, fra i quali i suoi occupavano non poco spazio. Quando arrivavano le copie richieste l'ormai vecchio scrittore le spacchettava amorevolmente, quasi con sensualità. Poi, ecco apparire la copertina, generalmente illustrata splendidamente dal pittore Michel Gourdon. Lì il suo commissario spiccava con la sua prestanza fisica di giovane uomo dal bel viso coi lineamenti latini. E poi Frédéric cominciava a rileggerli, o a leggerli sarebbe meglio dire, perché dopo decenni chi si poteva ricordare dello svolgimento della trama e del suo tessuto narrativo? Un tessuto che faceva risaltare la stoffa che l'allora giovane romanziere aveva avuto. Frasi breve, secche nelle loro descrizioni tutt'altro che secche o aride, perché contenenti in sé l'umida emotività che il suo cuore di artista possedeva. E poi l'azione che si esplicava nei continui spostamenti dell'eroe e nelle conseguenti scazzottate o sparatorie. L'odore di muffa di quelle vecchie pagine leggermente rinsecchite, o ingiallite, non poteva non aggiungere emozione all'emozione. Perché lui era fatto così. E non gliene importava granché. Nel leggersi, o rileggersi, riviveva emozioni passate, ma rimaste vive nel suo cuore sempre giovane di scrittore. Ah, potere ritornare indietro, a ripercorrere le orme dei suoi passi perduti... Cosa avrebbe fatto indossando nuovamente i vecchi abiti ormai stretti della sua giovinezza? Gli capitava di chiudere gli occhi, allo sguardo delle cose presenti per rivedere quelle del passato. E quando riprendeva la lettura un lieve sorriso aleggiava sulla bocca: il sorriso di un angelo decaduto non più in grado di volare per librarsi sopra le cose del mondo.

Antonio Mecca

Proverbi Milanesi

Milano in Giallo

di Albertina Fancetti, Franco Mercoli, Alighiero Nonnis, Mario Pace
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Com'è bella Milano

di Albertina Fancetti
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El Pret de Ratanà

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