Bartolomeo nacque in data sconosciuta del primo secolo e morì nel 68 dopo Cristo. È stato uno dei dodici Apostoli che seguirono Gesù. 

San Bartolomeo è venerato dalla Chiesa Cattolica e dalla Chiesa Ortodossa. È il Protettore dei Calzolai, dei Commercianti di Pelle, dei Conciatori di Pelle, dei Cuoiai, dei Fabbricanti di Guanti, dei fabbricanti di Pelli, dei Fattori, degli Imbianchini, dei Legatori (coloro che godono di una disposizione testamentaria che attribuisce un bene o un diritto di carattere patrimoniale), dei Macellai, dei Rilegatori di Libri, dei Sarti, dei Stuccatori, della Diocesi di Patti, dell'Arcidiocesi di Benevento, dell'Arcidiocesi di Campobasso, dell'Arcidiocesi di Messina, di Altenburg (Germania), di Francoforte sul Meno, di Geraardsbergen (Belgio), di Andrate di Fino Mornasco, di Anghiari, di Arsoli, di Avezzano, di Bannio Anzino, di Barberino Val d'Elsa, di Barcola, di Benevento, di Bojano, di Brugherio, di Busseto, di Canale Monterrano, di Capezzano, di Caprezzo, di  Capriana, di Caresiana d'Istria, di Carpineto della Nora, di Cassano Irpino, di Cassolnovo, di Castenedolo, di Civitella di Chiana, di Collodi, di Corbara, di Cutigliano, di Fiumalbo, di Fontechiari Formigine, di Gaggio, di Gallio, di Geraci Siculo, di Giarratana, di Greci, di Giffone, di lipari, di Masi, di Molazzana, di Montefalco, di Morrovalle, di Orzinuovi, di Pavullo nel Frignano, di Ossi, di Pellare, di Petruro Irpino, di Roncillione, di Sala Comacina, di Salzano, di San Bartolomeo in Galdo di Benevento, San Bartolomeo di Palermo, di San Bartolomeo al Mare di Imperia, di San Bartolomeo Val Cavargna di Como, di San Giuliano Terme, di Tescaroli, di Trebiciano, di Trino, di Tuffino, di Vairano Patenora, di Vallata, di Vignale Monferrato, di Villa Bartolomea e di Ustica. San Bartolomeo viene invocato contro le malattie contagiose, la peste, le convulsioni, le malattie dei nervi e l'ernia. Le sue Reliquie si trovano nella Basilica, a lui dedicata, di Benevento e nella Chiesa di Andrate di Fino Mornasco e nella Chiesa di Lipari (Sicilia).

a cura di Flavio Fera