Tesauro nacque in data sconosciuta e morì nel 1258. Faceva parte di una delle più nobili e ricche famiglie di Pavia. Divenne abate generale della comunità dei Vallombriosani di Firenze (Ordine dei Benedettini). Papa Alessandro IV lo nominò Legato Pontificio e gli affidò il compito di risolvere le diatribe tra Guelfi e Ghibellini. I Guelfi, nello stesso anno, ebbero la meglio e mandarono in esilio i Ghibellini. Tesauro, nel 1258, fu accusato di aver aiutato i Ghibellini a cercare di ritornare a Firenze. Tale accusa determinò prima il suo arresto e dopo la condanna a morte per decapitazione. Ad esecuzione avvenuta sia Pavia sia Roma reagirono: la città di Pavia minacciò di arrestare i commercianti fiorentini presenti nella città e di sequestrare tutti i loro possedimenti mentre Papa Alessandro IV, condannando la decisione presa dai Guelfi, ordinò  per Firenze l'Interdetto Papale che durò sette anni. La minaccia della città di Pavia non si concretizzò perchè i fiorentini, pur essendo disponibili a intavolare trattative per stabilire la pace, risposero che se Tesauro sarebbe risuscitato per mille volte loro per mille volte lo avrebbero condannato a morte. San Metauro di Beccaria è Venerato come Santo dalla Chiesa Cattolica.

a cura di Flavio Fera