Il Duomo: la cattedrale gotica che tutto il mondo ci invidia - seconda parte
Nel 1387 Gian Galeazzo Visconti, in quel periodo Duca di Milano, per progettare e costruire il Duomo ebbe un’idea geniale: istituì la ‘Veneranda Fabbrica del Duomo’. Gian Galeazzo decise di far costruire la cattedrale non in cotto, in quei tempi il materiale da costruzione maggiormente usato, ma in marmo. Affidò alla Veneranda Fabbrica l’approvvigionamento e la gestione. Venne scelto il marmo delle cave di Candoglia, un marmo molto particolare, che per la sua cromia bianca rosata, è, da sempre, considerato uno dei marmi più pregiati al mondo. Il marmo arrivava a Milano attraverso le vie d’acqua: i barconi, che lo trasportavano, partivano dal fiume Toce e attraversando il lago Maggiore, il Ticino e il Naviglio Grande giungevano alla Darsena di Sant’Eustorgio per poi passare al laghetto di Santo Stefano. Il laghetto si trovava non molto distante dal Duomo. Per avere un’idea più precisa l’area attualmente corrisponde a quella della omonima via Laghetto. La Veneranda Fabbrica, nonostante, siano passati più di 600 anni, opera con la stessa tenacia e serietà con cui cominciò la sua faticosissima attività. Oggi, oltre a continuare a seguire la produzione del marmo delle cave di Candoglia, necessaria per restaurare le parti degradate del Duomo, i compiti della Veneranda Fabbrica sono: ricerca dei fondi economici; monitoraggio continuo dello stato di mantenimento del marmo di cui gli agenti atmosferici e l’inquinamento ne causano l’erosione; conservazione e restauro della parte architettonica sia esterna che interna; promozione e valorizzazione dell’aspetto artistico, culturale e storico. La Veneranda Fabbrica è guidata da un Consiglio di amministrazione che rimane in carica per 3 anni. Tale Consiglio, specificatamente, è composto da 7 membri, 2 dei quali sono nominati direttamente dall’Ordinario Diocesano e 5 dal Ministero dell’Interno su indicazione dell’Arcivescovo. L’archivio della Veneranda Fabbrica è considerato dagli esperti in materia un archivio di altissimo valore storico e culturale. L’archivio è suddiviso in 4 sottoarchivi: Storico, Corrente, Musicale e Disegni. Nel sottoarchivio Storico, composto da 2.700 registri, sono conservati tutti i documenti riguardanti la vita del Duomo a partire dalla progettazione della cattedrale sino ai giorni nostri. Nel sottoarchivio Corrente, di cui fanno parte 1.700 cartelle, si trovano i documenti delle pratiche non ancora concluse. Nel sottoarchivio Musicale sono conservate le partiture musicali composte dai maestri non appartenenti alla Cappella del Duomo. Nel sottoarchivio Disegni si trovano 1.300 documenti riguardanti i progetti e i bozzetti per la facciata del Duomo.
All’interno del Duomo sono dislocate anche una fototeca, una biblioteca e un museo. Nella fototeca sono catalogate le fotografie riguardanti i restauri, le opere e le cerimonie.
La biblioteca conta un patrimonio di 9.500 volumi che trattano argomenti come la storia della città di Milano e della cattedrale, la storia dell’arte e la storia dei restauri.
Tra gli archivi sono custoditi specifici documenti in cui, intorno al 1880, la Veneranda Fabbrica segnala la necessità di costruire un sito dove riunire ed esporre il materiale raccolto nei secoli.