Si commemora oggi, 11 luglio, il vicesindaco Antonio Nugnes, per il suo alto senso di responsabilità civile

Ucciso dalla camorra a Mondragone in provincia di Caserta

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani commemora oggi, 11 luglio, per il suo alto senso di responsabilità civile il vicesindaco Antonio Nugnes, ucciso dalla camorra a Mondragone in provincia di Caserta, attraverso il testo della giovanissima studentessa Gloria Petrucci, della classe III sez. C, del Liceo scientifico Filolao di Crotone: 

“Antonio Nugnes era un imprenditore agricolo e vicesindaco del Comune di Mondragone ucciso l’11 luglio 1990, dal clan dei Chiuovi un gruppo criminale affiliato ai Casalesi. Aveva intenzione di gestire la clinica di Nugnes, rifiutandosi di cedere alle loro richieste di infiltrazione all' interno della clinica volta a gestire gli appalti; divenne un ostacolo per la Camorra. Per molti anni le dinamiche sull’omicidio rimasero sconosciute, solo nel 2003 il boss Augusto La Torre rivelò i dettagli sull’omicidio e grazie alle indagini condotte dal Pm Raffaele Cantone, si arrivò alla verità.

Nugnes venne ucciso dal sicario di Augusto La Torre con 3 colpi di pistola alle tempie, di cui uno per mano dello stesso boss e successivamente gettato in un pozzo profondo oltre 40 m per nascondere le tracce del crimine. Questo caso dimostra l’importanza delle indagini e della giustizia, poiché grazie alla determinazione degli inquirenti è stata portata alla luce la verità. Nugnes divenne in seguito alla sua morte il simbolo della resistenza contro l’infiltrazione mafiosa negli appalti pubblici. Uomini come Antonio Nugnes sono un esempio di fedeltà alla Legalità, alla Giustizia e allo Stato e diventano per tutti noi un esempio di onestà da seguire per costruire una società che consenta ad ogni libero cittadino di realizzare i propri sogni, sogni puliti, giusti, che migliorano la vita del singolo e della comunità.”

L’omicidio di Antonio Nugnes per le modalità con cui fu realizzato è senz’altro un atto brutale. Il casertano, terra difficile, dove chi crede nella giustizia deve faticare per affermarsi, è anche un luogo in cui tanti eroi noti e meno noti tentano di cambiare la propria realtà. Proprio come Antonio, che giustamente gli studenti onorano per l’onestà e la serietà.

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani rileva come il progetto “#inostristudentiraccontanoimartiridellalegalità” stia diffondendo tra le giovani generazioni volti, storie, episodi veramente straordinari per la loro valenza educativa.

Prof. Romano Pesavento

presidente CNDDU

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