SI È CONCLUSA A 85 ANNI LA VITA DELL'ATTORE NINO CASTELNUOVO

Sembra proprio che la morte degli attori sia come le ciliegie: una tira l'altra. Immediatamente dopo la morte di Belmondo ecco ora quella di Nino Castelnuovo, avvenuta all'età di 85 anni dopo lunga malattia. Castelnuovo è stato fra gli attori più noti del ventennio Sessanta - Settanta, e questo grazie soprattutto alla sua interpretazione nel 1967 de "I promessi sposi" accanto alla brava e splendida Paola Pitagora e a uno stuolo di grandi attori del calibro di Tino Carraro, Lea Massari, Massimo Girotti, Lilla Brignone. 
All'anagrafe, Francesco Castelnuovo era nato a Lecco - proprio la zona del romanzo narrata dal Manzoni - il 28 ottobre 1936. Nel 1955 Nino si trasferì a Milano, iscrivendosi alla scuola del Piccolo Teatro diretta da Giorgio Strehler e due anni dopo (esattamente dieci anni prima della sua interpretazione ne "I promessi sposi" televisivi) ecco che approda alla Tv come mimo nel programma "Zurlì il mago del giovedì", con Cino Tortorella. È il 1959 l'anno di esordio al Cinema nel film diretto e interpretato da Pietro Germi "Un maledetto imbroglio", tratto dal capolavoro di Carlo Emilio Gadda "Quer pasticciaccio brutto de via Merulana", mentre l'anno dopo lo troviamo fra gli interpreti di "Rocco e i suoi fratelli", diretto da Luchino Visconti. Nel 1964 è protagonista - insieme alla giovane e brava Catherine Deneuve - del musical francese "Les parapluis de Cherbourg", che ottiene successo in molte parti del mondo ma non in Italia, poiché il nostro pubblico non era e probabilmente ancora non è abituato a leggere i sottotitoli, a parte Fabio Fazio che lui i film stranieri li guarda e li ascolta sempre in lingua originale. Ma è la Tv di Stato a lanciarlo, nel 1967, con "I promessi sposi". Il Quartetto Cetra aveva preparato, con Dino Verde e Antonello Falqui, una gustosa parodia da inserire nella storica edizione di "Biblioteca di Studio Uno", ma la direzione preferì non realizzarla proprio in vista dell'imminente messa in onda dello sceneggiato diretto da Sandro Bolchi. 
In realtà la messa in onda sarebbe avvenuta tre anni dopo, mentre la sceneggiatura di Verde e Falqui, seppur ridotta e rimaneggiata, apparve vent'anni dopo, nel corso di una puntata di "Al Paradise", dove il Quartetto fu coprotagonista ma non protagonista, cedendo il passo ai giovani Al Bano e Romina. Solo Felice Chiusano conservò il ruolo scritto per lui di Don Abbondio. Sempre in quel 1967, e sempre in Televisione, Nino Castelnuovo fu l'interprete de "L'ospite segreto", tratto da un racconto di Joseph Conrad, sceneggiato da Oreste del Buono. Nel 2003 sarà fra i protagonisti della serie Tv "Incantesimo", ritrovandosi trentacinque anni dopo con Paola Pitagora. Ma di lui ci rimane in mente, e nel cuore soprattutto, la pubblicità del suddetto olio, dove un atletico quarantenne scavalca con stile la staccionata per far capire a tutti quanto quell'olio di semi aiutava nel metabolismo. Pare che fu lo stesso attore - ex ginnasta - a suggerire quella scena. Nino Castelnuovo era ammalato da tempo, afflitto da decenni da una grave forma di ipovisione, una malattia degenerativa che pregiudica la vista impedendone la visione, così da trasformarsi e sformarsi dal bel giovane di tanti anni fa che fece sussurrare a una altrettanto giovane e splendida Paola Pitagora nel provino per i "I promessi sposi": "Come abbracci bene!". 
La vecchiaia, come ebbe a dire Dean Martin, è carogna, e rende e arrende alla vita orrenda ciascuno di noi, lasciando però in chi ci ha conosciuto in gioventù il ricordo di ciò che eravamo e di come eravamo, per parafrasare lo splendido film diretto da Sidney Pollack.

Antonio Mecca

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