Smart Future
- 12 dicembre 2014 Cultura
Il digitale alla scuola dell’Ortica
L’unico istituto di Milano, coinvolto nel progetto Smart Future della Samsung, è quello di via Cima, all’Ortica (zona 3), che fa parte dell’onnicomprensivo Guido Galli di viale Romagna. Avviato nel giugno 2013, il progetto, per favorire la digitalizzazione dell’istruzione, fornendo tecnologie quali E-boards e tablet, ha finora interessato 37 scuole, elementari e medie inferiori, in tutta Italia.
La verifica dopo l’anno pilota è positiva:
“Con il tablet si fa più veloce - È divertente. È più facile”, ci dicono gli alunni della IV elementare di via Cima coinvolta. E gli insegnanti:
“I ragazzi sono entusiasti, lavorano più volentieri. Ora sentono la scuola più simile alla loro vita. Per noi qualche timore di fronte a una proposta che richiede preparazione e cambiamenti”.
Altre scuole confermano. Una preside di Anzio:
“Si rivoluziona la programmazione, gli insegnanti vanno preparati e i genitori informati e formati”.
La docente di una media di Firenze:
“Noi possiamo sia monitorare ogni lavoro all’istante, sia farlo condividere alla classe. I ragazzi hanno la possibilità di apprendere con tutte le loro capacità e con scelte individuali. Inoltre acquisiscono competenze professionali”.
Acquisire un’abilità “professionale” è uno degli obiettivi, un altro: stimolare a produrre, fruire e condividere i contenuti digitali nella scuola e ripensare i modi dell’apprendere. Un’iniziativa, promossa dal Moige con Samsung nell’ambito del progetto, si rivolge alle famiglie e agli studenti di 291 classi già digitalizzate, oltre 25.000 partecipanti, per sensibilizzare all’uso sicuro e responsabile dei contenuti multimediali.
Il valore del progetto è così grande che vede alleati scuola, impresa e ricerca. Con l’Università Cattolica di Milano è stato realizzato un Osservatorio nazionale sui media digitali a scuola: la sua prima indagine ha dato risultati molto positivi, illustrati, con il progetto, in un libro appena pubblicato. La Cattolica, affiancata dalle università di Perugia e Foggia, cura anche monitoraggio, formazione e supporto degli insegnanti e intervento nelle classi sperimentali. Le scuole coinvolte sono state selezionate per verificare come il digitale riesca a includere ragazzi con disabilità o abitanti in territori isolati (in montagna) o di disagio sociale (periferie).
A queste si è aggiunta la scuola nel Policlinico Umberto Primo di Roma, per dimostrare l’efficacia per alunni in ospedale, che possono così rimanere “connessi” con i compagni. Per il prossimo triennio, Smart Future si amplia e coinvolge il Ministero dell’Istruzione, università e ricerca, per individuare altre 54 classi. Il necessario processo di digitalizzazione della scuola italiana è in fase di avvio.
Grazia De Benedetti