STAZIONE CADORNA (1879 - IN FUNZIONE)
- 31 gennaio 2019 Cultura
La Stazione di Milano Cadorna ha cambiato il proprio aspetto ben quattro volte dalla sua nascita fino a oggi; quello attuale è probabilmente il peggiore. Ma andiamo con ordine e partiamo dal principio.
Il Belgio, assieme all’ Inghilterra, era lo stato che poteva vantare più risorse nel sottosuolo per l’industria dei trasporti e, di conseguenza, era in grado di ottenere agevolmente concessioni per la costruzione di nuove ferrovie. Infatti, nel1'874 proprio un belga, l’ingegnere Alberto Waucamps, si presentò al nostro Ministero dei Lavori Pubblici con un progetto degli ingegneri Campiglio e Bianchi per la strada ferrata tra Milano e Saronno. Un anno dopo il governo italiano sottoscrisse la convenzione per la nuova ferrovia e, il 21 Maggio 1876, un decreto reale diede il via libera alla sua
costruzione. Incredibile ma vero, i lavori terminarono addirittura in anticipo sui tempi previsti. Lastazione milanese sorse ai margini del lato ovest di piazza Castello, nell’attuale piazzale Cadorna.
Il 22 Marzo 1879, il sindaco Bellinzaghi assieme agli ingegneri costruttori, gli assessori e i consiglieri provinciali inaugurano la nuova stazione davanti a numerosi giornalisti e invitati. Ecco cosa riportò il Corriere della Sera:
“Gl’ invitati [...] erano già lì, un’ottantina tutti rappresentanze e maschi, tranne una gentile signora, moglie al
signor Waucamps. [...] Abbiamo detto che la stazione è bella: aggiungiamo è bella e comoda, con tutti i necessari reparti pel telegrafo, pei bagagli, per il capo stazione, per tutto. V’ha di più: era tutta rallegrata di bandiere.”
Sessismo a parte, va specificato che, per quanto graziosa, la nuova stazione si presentava più come un grande chalet di montagna e infatti, nel 1895 venne sostituitada un raffinato edificio in stile neo classico a tre piani. Ampliata successivamente nel 1920, non superò l’estate del ’43; gli impietosi bombardamenti ci privarono anche di questa meraviglia.
La Stazione Cadorna fu ricostruita nel dopoguerra e, dopo i lavori di riqualificazione a cavallo del millennio, non migliorò l’aspetto.
Riccardo Rossetti