TEATRO DELL'ELFO OGNI STAGIONE SUPERA LE ALTRE
L'Elfo è un teatro pulsante, che propaga emozioni, in uno scambio vitale tra le arti, come suggerisce il grande cuore rosso dell'artista Giosetta Fioroni, che sceglie questo simbolo per il cartellone 2019/2020. L'obiettivo è di confermare, o meglio superare, il successo (145mila spettatori e oltre un milione di incasso) della stagione scorsa, con un robusto palinsesto di 60 titoli, di cui ben 23 sono progetti, tra novità e riprese, ideati e sostenuti dall'Elfo stesso. Un cuore propulsivo, come testimonia il ritorno di “Angels in America” di Tony Kushner, l'epopea sugli USA di Reagan, che segnò una svolta nello stile della compagnia: superpremiato, viene riproposto, dal 26 ottobre, con un cast rinnovato, un nuovo protagonista, Angelo Di Genio, e “la regia illuminista, ma carica di sentimento” di Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani.
Dalla drammaturgia angloamericana a quella francese, per continuare a riflettere sui conflitti del Novecento e del mondo contemporaneo: “In piedi nel caos” (dal 16 gennaio) bellissimo testo di Véronique Olmi, diretto da De Capitani, è la storia d'amore e di una guerra invisibile d'un reduce dalla Cecenia; “Diplomazia” di Cyril Gely (dal 13 marzo), è uno scontro senza esclusione di colpi sul destino di Parigi, durante l'occupazione nazista, tra un generale tedesco e un console svedese (De Capitani e Bruni). A metà febbraio Bruni con Francesco Frongia torna a confrontarsi col mito e la tragedia classica con “Edipo re” di Sofocle. Frongia è ancora regista di uno spettacolo molto rock, “Robert e Patti”, scritto da Emanuele Aldrovandi, anche regista del suo “Farfalle”, duetto al femminile.
Luca Toracca completa il suo trittico di monologhi di Alan Bennett portando in scena “Un letto tra lenticchie” (dal 3 marzo) e riprendendo a fine febbraio “Aspettando il telegramma”. In ottobre Corinna Agustoni ed Elena Callegari propongono Cabaret Ceronetti, e varie sono le riprese di successi dell'Elfo, a partire da Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte, forte delle 20.000 presenze al debutto, tallonato dagli spettacoli del progetto Wilde, fino a “Harper Regan” a fine stagione.
Prosegue la collaborazione con compagnie indipendenti, che l'Elfo sostiene produttivamente: il romanzo di formazione di André Agassi “Open. La mia storia”, lettura scenica di Invisibile Kollettivo, dopo il successo dell'“Avversario”, e “Alla luce”, sulla diversità e sul senso che ha oggi il vedere, messo in scena dal duo Berardi e Casolari, in cui saranno coinvolte persone non vedenti.
Sguardo sempre attento sui giovani talenti con la rassegna Nuove storie, curata da Francesco Frongia: tema del 2020 è “Cronache italiane” (31 marzo/11 giugno), e l'inedita collaborazione con l'Accademia Silvio D'Amico per “Quel che accadde a Jack, Jack e Jack” di Petruzzelli.
Ai giovanissimi sono dedicati a Natale tre spettacoli: il bellissimo Pollicino di Eco di fondo, seguito dal format in versione family Cinemalteatro, ad alto coinvolgimento di pubblico, e alla fiaba “Cola degli abissi” proposta da Phoebe Zeitgeist.
All'altezza le ospitalità, inaugurate da Mio cuore, io sto soffrendo di Antonio Marras il 19 settembre, poi, dopo lo spazio alla danza del Festival MilanOltre, dal 27 settembre al 13 ottobre, un palinsesto di 31 titoli, tra grandi interpreti e nuove scoperte, per un teatro orientato alla drammaturgia contemporanea, scenari sull'attualità e la storia, sulle contraddizioni e i conflitti di oggi: da “Arizona” di Rubio con Laura Marinoni, sull'immigrazione dal Messico agli USA, e “Paolo Borsellino”, di e con Ruggero Cappuccio (anche in Spaccanapoli Times); a “Sospetti” del Teatro Filodrammatici, “Fronte del porto” in chiave napoletana, portata in scena da Alessandro Gassmann, “12 baci sulla bocca” sull'Italia omofoba anni Settanta, “Einstein & me” sul ruolo delle donne nelle scienze; e ancora Alessandro Averone in scena con Pirandello e Beckett, Teatrodilina con il suo “Quasi Natale”, mentre i Menoventi guardano a Majakovski con L'incidente è chiuso; spazio ai gruppi lombardi con compagnia Oyes, Binario 7, Fattoria Vittadini, fino alla conferenza tutta da ridere della Banda Osiris “Aquadueo”.
Tornano con i loro grandi successi gli outsider Rezza e Mastrella (Fratto_X 6/9 febbraio) e Alessandro Bergonzoni (Trascendi e sali 11/23 febbraio). Ricci/Forte, altra coppia fuori dagli schemi, propone il nuovo “Easy to remember”. Troppi gli spettacoli per citarli tutti, ma di abbonamenti ce ne sono per tutti i gusti.
Dalla drammaturgia angloamericana a quella francese, per continuare a riflettere sui conflitti del Novecento e del mondo contemporaneo: “In piedi nel caos” (dal 16 gennaio) bellissimo testo di Véronique Olmi, diretto da De Capitani, è la storia d'amore e di una guerra invisibile d'un reduce dalla Cecenia; “Diplomazia” di Cyril Gely (dal 13 marzo), è uno scontro senza esclusione di colpi sul destino di Parigi, durante l'occupazione nazista, tra un generale tedesco e un console svedese (De Capitani e Bruni). A metà febbraio Bruni con Francesco Frongia torna a confrontarsi col mito e la tragedia classica con “Edipo re” di Sofocle. Frongia è ancora regista di uno spettacolo molto rock, “Robert e Patti”, scritto da Emanuele Aldrovandi, anche regista del suo “Farfalle”, duetto al femminile.
Luca Toracca completa il suo trittico di monologhi di Alan Bennett portando in scena “Un letto tra lenticchie” (dal 3 marzo) e riprendendo a fine febbraio “Aspettando il telegramma”. In ottobre Corinna Agustoni ed Elena Callegari propongono Cabaret Ceronetti, e varie sono le riprese di successi dell'Elfo, a partire da Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte, forte delle 20.000 presenze al debutto, tallonato dagli spettacoli del progetto Wilde, fino a “Harper Regan” a fine stagione.
Prosegue la collaborazione con compagnie indipendenti, che l'Elfo sostiene produttivamente: il romanzo di formazione di André Agassi “Open. La mia storia”, lettura scenica di Invisibile Kollettivo, dopo il successo dell'“Avversario”, e “Alla luce”, sulla diversità e sul senso che ha oggi il vedere, messo in scena dal duo Berardi e Casolari, in cui saranno coinvolte persone non vedenti.
Sguardo sempre attento sui giovani talenti con la rassegna Nuove storie, curata da Francesco Frongia: tema del 2020 è “Cronache italiane” (31 marzo/11 giugno), e l'inedita collaborazione con l'Accademia Silvio D'Amico per “Quel che accadde a Jack, Jack e Jack” di Petruzzelli.
Ai giovanissimi sono dedicati a Natale tre spettacoli: il bellissimo Pollicino di Eco di fondo, seguito dal format in versione family Cinemalteatro, ad alto coinvolgimento di pubblico, e alla fiaba “Cola degli abissi” proposta da Phoebe Zeitgeist.
All'altezza le ospitalità, inaugurate da Mio cuore, io sto soffrendo di Antonio Marras il 19 settembre, poi, dopo lo spazio alla danza del Festival MilanOltre, dal 27 settembre al 13 ottobre, un palinsesto di 31 titoli, tra grandi interpreti e nuove scoperte, per un teatro orientato alla drammaturgia contemporanea, scenari sull'attualità e la storia, sulle contraddizioni e i conflitti di oggi: da “Arizona” di Rubio con Laura Marinoni, sull'immigrazione dal Messico agli USA, e “Paolo Borsellino”, di e con Ruggero Cappuccio (anche in Spaccanapoli Times); a “Sospetti” del Teatro Filodrammatici, “Fronte del porto” in chiave napoletana, portata in scena da Alessandro Gassmann, “12 baci sulla bocca” sull'Italia omofoba anni Settanta, “Einstein & me” sul ruolo delle donne nelle scienze; e ancora Alessandro Averone in scena con Pirandello e Beckett, Teatrodilina con il suo “Quasi Natale”, mentre i Menoventi guardano a Majakovski con L'incidente è chiuso; spazio ai gruppi lombardi con compagnia Oyes, Binario 7, Fattoria Vittadini, fino alla conferenza tutta da ridere della Banda Osiris “Aquadueo”.
Tornano con i loro grandi successi gli outsider Rezza e Mastrella (Fratto_X 6/9 febbraio) e Alessandro Bergonzoni (Trascendi e sali 11/23 febbraio). Ricci/Forte, altra coppia fuori dagli schemi, propone il nuovo “Easy to remember”. Troppi gli spettacoli per citarli tutti, ma di abbonamenti ce ne sono per tutti i gusti.
Grazia De Benedetti