UCCISA A ROMA

Manuela Petrangeli di 50 anni

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani esprime tutto il suo cordoglio per l’ennesimo omicidio, commesso ai danni del genere femminile: un’altra vittima, una fisioterapista, Manuela Petrangeli, di 50 anni, a Roma, cade sotto i colpi di fucile a canne mozze sparati dal suo ex compagno, G. Molinaro. Manuela è certamente un’altra vittima della barbarie, della possessività malata, che rende esseri umani somiglianti ad oggetti di proprietà personale. Nel corso degli anni, i casi di femminicidio stanno crescendo a un ritmo esponenziale: in Italia, indubbiamente, scarseggiano gli “anticorpi” per respingere la prepotenza che ha come origine la disparità di genere. 

Il corpo femminile nella pubblicità e nei prodotti d’intrattenimento è spesso strumentalizzato; la donna viene frequentemente esiliata a ruoli di subalternità, inoperosità e accondiscendenza rispetto ai partner maschili.

In considerazione dei molteplici, tragici, episodi di cronaca registrati quasi quotidianamente e aventi come vittime donne, colpevoli di autodeterminarsi e brutalizzate da compagni emotivamente “diseducati”, in una società in cui il corpo della donna è spesso mercificato e banalizzato, è necessario agire rapidamente per sensibilizzare sempre più i giovani al rispetto dell’altro e diffondere i valori della reciprocità e parità.

In maniera particolare necessita avviare percorsi didattici che diano gli strumenti per riconoscere forme di prepotenza più o meno nascoste all’interno delle dinamiche interpersonali tra i sessi per eliminarle e contrastare gli stati emozionali negativi (aggressività, bassa autostima) in funzione di maggiore autoconsapevolezza.

Nella scuola italiana occorre promuovere l'educazione all'empatia e l'educazione emotiva; in particolare necessita costruire un sistema educativo basato sulle competenze personali e relazionali, favorendo la corretta gestione della propria sfera emotiva e sviluppando l’empatia ai fini del riconoscimento e del rispetto dell’altro; inoltre è necessario realizzare interventi formativi indirizzati a responsabilizzare i giovani aprendoli alla solidarietà, alla cittadinanza attiva e ai valori della convivenza civile, sviluppando le competenze trasversali con il supporto delle nuove tecnologie.

prof. Romano Pesavento

Presidente CNDDU

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