ULTIMI GIORNI PER LA “MALA” MILANESE

Chiude l’11 febbraio la mostra della “ligera”, delinquenza tutta milanese

La mostra racconta la storia criminale di Milano, dalla rapina di via Osoppo - definita il colpo del secolo - alle vicende di Renato Vallanzasca. Curata da Stefano Galli e proposta nelle sale di Palazzo Morando, la mostra presenta 140 fotografie d’epoca, video, oltre a documenti, “ferri del mestiere” - non manca la celebre custodia del mitra di Luciano Lutring - periodici e quotidiani con l’intento di far luce sull’evoluzione della malavita in città, dai primi gruppi improvvisati del dopoguerra alla nascita di sofisticate strategie malavitose. In ordine cronologico, l’esposizione inizia raccontando la leggendaria rapina di via Osoppo del 1958 quando sette uomini assaltarono un furgone portavalori. Fu questo l’ultimo grande episodio legato alla “ligera”, una forma di delinquenza tutta milanese composta da piccoli gruppi criminali e sostituita, negli anni della trasformazione di Milano in una metropoli in rapida ascesa economica, da una nuova forma criminale strutturata e dedita al controllo del gioco d'azzardo, della prostituzione e del traffico degli stupefacenti. A dominare la scena sono figure del calibro di Francis Turatello, Angelo Epaminonda e Renato Vallanzasca. Il materiale esposto offre l’occasione di cogliere atmosfere della vita nei quartieri della malavita, dal Giambellino all'Isola, dalla casba di via Conca del Naviglio al quartiere Ticinese. Il percorso si chiude con la sezione dedicata al bandito della Comasina, ultimo rappresentante di una malavita milanese che dai primi anni Ottanta lascerà il passo a nuove e più cruente forme di criminalità.
La mostra - aperta dal 9 novembre - chiuderà l’11 febbraio 2018 con i seguenti orari: martedì-domenica ore 10-20; giovedì ore 10-22.30.


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