UNA FARFALLA TRA LE STELLE

I novantanni di Sofia Loren

Oggi, venerdì 20 settembre, Sofia Loren compie 90 anni. Se è vero che la paura fa 90 è ancor più vero che 90 fa paura. Perché non è affatto vero che la vecchiaia non esiste, come affermava Fiorella Mannoia tempo fa. La vecchiaia esiste eccome, e persiste fino allo stremo, prosciugando la bellezza se mai la si è avuta (e Sofia l'ha avuta, eccome se l'ha avuta) e le forze, il desiderio di andare avanti e non quello di tornare indietro come i gamberi sono soliti fare. Sofia con il passare del tempo si è come rinchiusa nel suo antico bozzolo che decenni fa l'aveva visto schiudersi per liberare la splendida farfalla che era e volarsene quindi negli spazi trapunti di stelle di cui lei è stata una delle stelle più fulgide. Provvista di intelligenza e grande volontà, Sofia riuscì ad apprendere bene l'inglese tanto da poter duettare con i partner dei suoi films Clark Gable, Frank Sinatra. Marlon Brando, Cary Grant il quale ultimo del resto se ne innamorò al punto tale da volerla sposare. Perché i divi: in special modo quelli americani, non hanno mezze misure e cercano di accaparrarsi la partner in maniera totale. Ma lei era sposata o sul punto di diventare la moglie di Carlo Ponti, la cui differenza di età ne faceva più un padre che un partner. Ma oltre al denaro Ponti, che era un potente produttore, le garantiva film diretti dai più grandi registi, e di questo la giovane ragazza non poteva non tenerne conto. È fuori di dubbio che per noi italiani di una certa età la Sofia Loren più cara resta quella relativa agli anni '50 e '60, vale a dire quella di una età fresca nonché protagonista di film che il tempo ci rende più cari mano a mano che gli anni passano. Sofia, che negli anni '90 ospite dell'assegnazione dei Tele gatti insieme a Mastroianni, quando il suo partner disse al pubblico: "Avete visto Sofia cosa era" commentando alcune sequenze di loro celebri film, replicò: "Parla per te. Io mi sento ancora una ragazza". E questo si può credere, perché anche se all'epoca l'attrice aveva già 60 anni, dentro si sentiva ancora giovane. Perché se noi potessimo venire trapiantati, pur già vecchi ormai, in un corpo ancora giovane, non faticheremmo nel tornare ad essere le fresche creature di un tempo. D'altronde la giovinezza è non soltanto bellezza ed entusiasmo, ma anche forza e speranza in qualcosa che si spera avverrà. 

Per onorare la stupenda creatura che Sofia Scicolone in arte - e che arte! - è stata, conviene rivedersi molti dei suoi film degli anni '50 e '60, nonché qualcuno degli anni '70. Dall'iconico "Pane, amore e..." alla "Ciociara", passando per "Il segno di Venere" e "Peccato che sia una canaglia". Giuseppe Marotta quando l'attrice stava per lasciare l'Italia la supplicò dalle colonne de L'Europeo di restare in quella che oltre che la sua terra natia era anche il suo mondo. Ma lei abbandonò il vecchio continente per approdare nel nuovo, e fece bene. Perché il cambio la fece migliorare; d'altronde in Italia ci sarebbe comunque ritornata per girare altri memorabili film tra i quali "Ieri, oggi, domani" e "Matrimonio all'italiana".
Sofia Loren, romana di nascita, napoletana di adozione, americana di acquisizione. Ma, soprattutto e specialmente, diva che nonostante tutto ha saputo farsi da sola, e tenere così testa alle avversità della vita.    

Antonio Mecca

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