Una proposta didattica
- 11 luglio 2021 Cultura
42° Anniversario della morte di Giorgio Ambrosoli
Sono trascorsi quarantadue anni
dall’omicidio dell’avvocato Giorgio Ambrosoli e anche quest’anno il
Coordinamento nazionale docenti della disciplina dei diritti umani intende
ricordare la figura dell’avvocato milanese, ucciso, a soli 45 anni, con tre colpi
di pistola 357 la sera dell’11 luglio 1979 da un killer (William Joseph Aricò)
davanti alla sua abitazione in via Morozzo della Rocca 1, in prossimità del
Teatro San Carlo, con mandante Michele Sindona, per una cifra pari a 25.000
dollari.
Ambrosoli, ligio e rigoroso, era
impegnato in qualità di commissario nella liquidazione della Banca Privata
Italiana, incarico ricevuto dalla Banca d’Italia, che faceva riferimento
proprio al mandante del suo assassinio. In ballo c’era un buco causato dalla
gestione disinvolta della banca coinvolta di 268 miliardi da far pagare allo
Stato. Attraverso la falsificazione dei bilanci venivano occultati
sovvenzionamenti per le forze politiche corrotte o per gruppi eversivi di
estrema destra.
Il fulcro dell’avvenimento ruotava
intorno a complicati orditi finanziari in cui erano coinvolti importantissimi
personaggi della società italiana afferenti alla politica, economia, mafia e
perfino al Vaticano. Come quadro di riferimento storico di un'epoca cupa ed
enigmatica non possono essere trascurate alcune oscure vicende ancora non del
tutto esplicitate come il crack del Banco ambrosiano di Roberto Calvi; la
loggia massonica deviata P2 di Licio Gelli; l’IOR di Paul Marcinkus.
Fece molto discutere l'affermazione di
Giulio Andreotti del 2010 “Certo, era una persona che in termini romaneschi io
direi se l'andava cercando”.
In realtà Ambrosoli nel difendere gli interessi dello Stato e dei cittadini
che avrebbero dovuto farsi carico di un ammanco assai cospicuo, si confrontò con
realtà ed eminenze grigie pericolose. Si rifiutò di cedere ai ricatti e alle
intimidazioni sempre più pressanti in nome della legalità e degli interessi
collettivi. Al suo funerale non presenziò nessun rappresentante del Governo di
allora.
“Cercheranno in ogni modo di farmi
scivolare su qualche fesseria. […] Lo sapevo prima di accettarlo e
quindi non mi lamento affatto perché per me è stata un’occasione unica di fare
qualcosa per il paese.” (Giorgio Ambrosoli)
“… Qualunque cosa succeda, comunque,
tu sai che cosa devi fare e sono certo saprai fare benissimo. Dovrai tu
allevare i ragazzi e crescerli nel rispetto di quei valori nei quali noi
abbiamo creduto (…). Abbiano coscienza dei lori doveri verso sé stessi,
verso la famiglia nel senso trascendente che io ho, verso il Paese, si chiami
Italia o si chiami Europa” (Giorgio Ambrosoli, lettera-testamento, datata
25 Febbraio 1975, che l'avvocato Giorgio Ambrosoli, scrisse alla moglie Anna
Lorenza)
Il CNDDU invita nuovamente gli istituti scolastici di secondo grado a
realizzare percorsi tematici, nell'ambito dell'Educazione civica, interconnessi
con l’educazione finanziaria che accompagnino gli studenti, anche mediante la
conoscenza della storia di Ambrosoli, a sviluppare o simulare modelli etici
diversi da quelli proposti solitamente dal settore finanziario.
prof. Romano Pesavento