UNA STORIA METROPOLITANA

Di Albertina Fancetti
Puntata undici

Martina arrivò esausta nell’accogliente appartamento del residence di montagna, anche se avvertiva molto la mancanza di Michele, ma una parte di lei si sentiva sollevata per essersi liberata almeno per un breve periodo, da tutte le pesanti responsabilità che si era addossata negli ultimi tempi.
I suoi genitori erano euforici, anche la mamma era serena e di ottimo umore, Davide e Simone non vedevano l’ora di cimentarsi sulle piste innevate, essendo entrambi degli ottimi sciatori. Martina affrontava gli sci con la scarsa sicurezza con la quale si relazionava con tutti gli altri aspetti della propria vita, cercava le piste più facili e si divertiva con lo sci di fondo. La temperatura esterna era molto rigida e le strade della rinomata cittadina erano coperte di neve, ma ovunque si aprivano accoglienti caffè riscaldati, dove ci si poteva trovare con gli amici.
Anche quell’anno la famiglia Calvi venne raggiunta dagli amici di sempre, Gabriella e Carlo con il loro figlio Stefano, un bellissimo ragazzo appena diciottenne dalla lunga chioma bionda e innocenti occhi azzurri. Per Martina, Stefano aveva sempre rappresentato il prototipo del principe azzurro, il fidanzato ideale approvato anche dai genitori. Il ragazzo invece l’aveva sempre trattata con affetto fraterno, lo stesso che riservava a Davide e a Simone che erano i compagni inseparabili di spericolate discese sulle piste più difficili. Accanto a Stefano la ragazza si era sempre sentita una sorta di Brutto Anatroccolo, ed era sempre stata convinta di essere considerata da lui assolutamente insignificante.
Quell’inverno lo rivedeva molto volentieri, aveva quasi dimenticato cosa si provava ad avere a che fare con un ragazzo “pulito” senza problemi, e proprio per questo si sentiva ormai lontana da lui e dal suo mondo.
Stefano le riservò l’atteggiamento di sempre, ma spesso Martina lo sorprese mentre la osservarla in silenzio. I tre ragazzi, accompagnati spesso dai rispettivi padri si sfidavano sui campi di sci, Martina accompagnava le due signore nel paese, occupate a organizzare la spesa per il menù di Capodanno.
Dopo cena i ragazzi si ritrovarono nel solito pub, davanti a una tazza di cioccolata fumante, Stefano si sedette accanto a Martina e, continuando a osservarla, commentò: «Ti trovo molto cambiata rispetto all’inverno scorso, sembri cresciuta e hai un atteggiamento distante».
«Martina ha il ragazzo, uno sgorbietto dai capelli rossi» intervenne Simone con la solita insolenza. La ragazza non rispose e si limitò a lanciare un’occhiata in tralice al fratello minore.
«Ah! Ma allora questo spiega tutto…»ribatté Stefano con accento acido. Non gli era mai importato nulla di Martina, ma ora gli mancava la sua aperta adorazione.
«Forza raccontaci un po’ di questo ragazzo così fortunato» aggiunse con ironia.
«Mi dispiace ma non credo proprio che siano affari vostri». Il tono di Martina suonò stranamente deciso, senza ombra della petulanza adolescenziale del passato, anche lo sguardo era serio.
Dopo aver superato un attimo di sbalordimento, i tre ragazzi si lanciarono in una conversazione riguardante le rispettive capacità sportive ignorandola. Martina uscì dal locale e tornò verso il residence, stringendosi nella pesante giacca a vento, mentre grossi fiocchi di neve le arrossavano il viso.
«Quanto mi manchi Michele, ti prego non mi deludere» pensò affrettando il passo.
«Già qui!» esclamarono i suoi genitori vedendola entrare tutta infreddolita.
«La cioccolata calda mi ha fatto venire sonno, buona notte a tutti!» Martina sorrise e si chiuse nella sua stanza.
I giorni seguenti trascorsero velocemente e la sera di Capodanno Martina aiutò sua madre nella preparazione del cenone, al quale partecipava anche Stefano con i genitori. Al momento del brindisi il suo pensiero correva lontanissimo e i suoi auguri erano tutti per Michele, che immaginava lontano in Calabria. Soltanto Stefano si accorse del suo sguardo assente e parve molto seccato. L’ultima sera a Madonna di Campiglio i ragazzi andaronoalcinema, Stefano insistette perché anche Martina facesse parte del gruppo. La ragazza accettò con piacere e si sedette vicino a lui. Nel buio della sala il braccio di Stefano le cinse le spalle, le sue dita le accarezzavano il collo.
«Se tutto questo fosse accaduto un anno fa sarei impazzita dalla gioia» pensava Martina, decidendo di lasciarlo fare quasi per gioco, per vedere fino a dove il ragazzo era disposto ad arrivare. Mentre la pellicola scorreva sotto lo sguardo attendo di Davide e Simone, Stefano baciò Martina quasi con violenza, aprendole le labbra e accarezzandole il seno. La ragazza si divincolò bruscamente riportandolo alla ragione.
«Ecco quello che apprezzo in Michele, la sua calma, la sua dolcezza nel non pretendere mai nulla di più di quanto io sia disposta a dare» pensava Martina. Infatti, nonostante fossero insieme ormai da parecchi mesi non avevano ancora fatto l’amore. Michele non l’aveva mai pressata in quel senso e sembrava non avere nessuna fretta. Nessuna delle sue amiche aveva mai conosciuto un ragazzo così paziente e Martina si riteneva molto amata e fortunata.


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