RICORDANDO RENATO CAROSONE

Nato a Napoli il 03 gennaio 1920

Il 03 gennaio di 100 anni fa nasceva a Napoli Renato Carosone, uno dei più noti e simpatici rappresentanti della canzone umoristica, e non solo, napoletana.

Figlio di un impresario teatrale, ereditò da subito la passione per la musica strimpellando un pianoforte appartenuto alla madre scomparsa prematuramente. Iniziò quindi uno studio sistematico con diversi maestri e all’età di soli 14 anni scrisse la sua prima composizione per pianoforte Triki-trak.

Si diplomò in pianoforte a soli 17 anni nel 1937 e nello stesso anno si unì a una compagnia di arte varia diretta in Africa. Rimase prima in Eritrea e, dopo lo scioglimento della compagnia, anche a Massaua. Con lo scoppio della guerra si trovò sul fronte somalo. Con l’arrivo degli americani, Carosone riprese l’attività di musicista diventando direttore musicale del teatro di Addis Abeba.
In questi anni d’Africa Carosone entra in contatto con sonorità nuove e, soprattutto, con la musica jazz che suonava per intrattenere i soldati e che diventerà una delle sue passioni musicali.
Il suo trasporto quando suona queste melodie si vede ancora quando la Rai, nel programma estivo Techetecheté, ripropone brani della tv degli anni ’60. Le mani di Carosone volano sulla tastiera del piano quando si esibisce in ritmi davvero “indiavolati”.

Rientrato in Italia nel dopoguerra è chiamato a formare un trio musicale per un nuovo locale di Napoli, lo Shaker Club. Siamo nel 1949. Il trio comprendeva Peter Van Wood (che molti lettori ricorderanno anche nele vesti di astrologo) alla chitarra e Gegé Di Giacomo alla batteria.
Negli anni il complesso si arricchì di nuovi collaboratori tra cui il chitarrista Franco Cerri, celebre “uomo in ammollo” di un fortunato e spiritoso spot televisivo di un detersivo. 

Il 03 gennaio del 1954 il debutto in Rai in un programma pomeridiano. Primo gruppo musicale a detenere questo record.

Il suo primo successo commerciale è la canzone Maruzzella alla quale seguirono riarrangiamenti di altri successi partenopei. 

Il 2 luglio del 1955 Carosone e la sua orchestra inaugurano la stagione estiva di un nuovo locale: la Bussola di Focene, in Versilia. In questo stesso anno si esibisce nella divertente Io, mammeta e tu di Pazzaglia-Modugno.

L’anno seguente, a Milano per un concorso indetto dalla casa discografica Ricordi, Carosone conosce il paroliere Nisa (Nicola Salerno) con il quale inizia una lunga e fortunata collaborazione. Di quell’anno è, infatti, la sua canzone più nota Tu vuò fa l’americano.

Solo due anni prima, nel 1954 era uscito il film con Alberto Sordi Un Americano a Roma, la storia di un vigile romano che più romano non si può ma che sogna e imita l’America, nei gesti, nel linguaggio… ma non nel cibo. Famosa la scena in cui dopo aver sperimentato “specialità” all’americana, si butta con soddisfazione su un bel piatto di spaghetti.

Anche Sordi è nato nel 1920.

Nel 1957 viene proposta la canzone Torero che rimane al primo posto nella classifica americana per ben 2 settimane. Dopo una tournée a Cuba e in sud America, il 06 gennaio 1958 si esibisce alla Carnegie Hall di New York, tempio della musica classica che, prima di lui, aveva aperto le porte solo al jazz di Benny Goodman nel 1938. 

Negli anni seguenti compone altre canzoni memorabili tra cui O’ Sarracino. 

Il 7 settembre del 1959, durante la trasmissione Serata di Gala, Carosone annunciò il ritiro dalle scene pur mantenendo alcuni impegni internazionali come l’esibizione nel 1960 alla tv americana CBS, terzo italiano dopo Nilla Pizzi e Domenico Modugno. 

Dopo aver tentato l’esperienza come discografico ma senza successo, si iscrisse a un corso di pittura a Brera nel 1968. Questa seconda passione lo accompagnò per il resto della sua vita.

Renato Carosone morì nel sonno la mattina del 20 maggio 2001 nella sua casa di Roma.


Antonella Di Vincenzo

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