Cinque indagati per circonvenzione di incapace e riciclaggio
- 22 settembre 2020 Dal Comune
Recuperati dalla Squadra Interventi Speciali della Polizia locale 328mila euro in beni e denaro
Cinque le persone denunciate per circonvenzione di incapace e riciclaggio ai danni di una donna ultraottantenne e 328mila euro, in beni e denaro, posti sotto sequestro. È questo l’esito dell’attività investigativa svolta dall’Unità Radiomobile - Squadra Interventi Speciali della Polizia locale di Milano, a cui sono state delegate le attività a seguito di una denuncia effettuata dai parenti della vittima alla PM Marina Petruzzella.
“Un plauso per l’accuratezza e la rapidità delle indagini dei nostri agenti - hanno commentato il comandante della Polizia locale Marco Ciacci e la vicesindaco Anna Scavuzzo - che hanno permesso di fermare questi delinquenti prima che dilapidassero tutto il patrimonio della donna. Le truffe e i raggiri agli anziani sono tra i crimini più odiosi, per questo è importantissimo che i familiari stiano sempre vicino ai propri cari e non abbiano timore di segnalare le anomalie e chiedere aiuto alle Istituzioni, come in questo caso”.
La storia a cui sono risaliti gli agenti della Polizia locale ha avuto inizio durante una vacanza invernale a Cortina, quando M.R., signora ultraottantenne residente a Milano, incontra D.N., 30enne italiano. Tra i due inizia una frequentazione che prosegue anche rientrati in città e nel corso della quale lui la riempie di attenzioni, telefonate e uscite.
Con il tempo, acquisita la fiducia nell’uomo, M.R. ha cominciato ad acquistare per lui orologi Rolex, gioielli Bulgari e Cartier, pelletteria Dior e dispositivi tecnologici Sony e Apple, per un valore complessivo accertato di oltre 150mila euro. Regali che non andavano soltanto a D.N., ma in alcune occasioni anche all’amico coetaneo L.V., che veniva invitato durante le passeggiate di shopping e che è stato denunciato in concorso. Il trentenne è riuscito inoltre a portare la vittima davanti a una notaia, anch’essa denunciata in concorso, per farsi intestare una donazione di 120mila euro.
Dalle indagini condotte dalla Polizia locale è risultato anche un aumento, con cadenza quasi giornaliera, dei prelievi bancomat di M.R. I soldi venivano poi utilizzati da D.N. per l’acquisto di beni di valore, per nottate in discoteca o in locali di lap dance, per cene in ristoranti costosi con amici o serate in alberghi di lusso con altre persone, oppure venivano depositati sul conto corrente dell’uomo. Nell’arco di un anno e mezzo, dunque, il patrimonio della signora è stato interamente depauperato: denaro, fondi obbligazionari riscattati e a lui liquidati, beni patrimoniali e gioielli di famiglia, che la donna indossava o custodiva in casa e di cui lui si è impadronito.
Gli investigatori della Polizia locale sono partiti dal tracciamento dei flussi di denaro e hanno così ricostruito i movimenti finanziari di assegni, bonifici e titoli. Dopo i primi giorni dedicati alla raccolta dati, alle ispezioni nelle banche, alla ricostruzione dei prelievi, all’individuazione dei punti vendita e degli articoli di lusso acquistati, gli agenti sono riusciti ad accertare sia il conto corrente sul quale erano confluiti i contanti sia i luoghi dove presumibilmente si trovavano gli oggetti acquistati nelle vie della moda. Da un’analisi approfondita dei canali social delle persone coinvolte è stato infine possibile risalire a volti, luoghi, frequentazioni e movimenti.
La rapidità delle indagini ha consentito così alla PM Marina Petruzzella di emettere un provvedimento di sequestro per congelare 175mila euro giacenti su un conto corrente di D.N. e di disporre perquisizioni nei luoghi individuati dagli agenti, a Milano e a Cortina, durante le quali gli investigatori sono riusciti a recuperare tutti i gioielli abilmente ottenuti o sottratti dall’abitazione della donna. Alcuni di questi stavano inoltre per essere riciclati attraverso vendite sottobanco nella gioielleria di proprietà dei genitori del truffatore: anche loro - il padre D.V. di 66 anni e la madre C.M. di 64 anni - sono stati denunciati in concorso. Complessivamente sono stati dunque recuperati e consegnati ai familiari della vittima soldi e beni per un valore totale di 328mila euro.