Piazza: con l’autonomia Lombardia più forte in Europa

Con riforma, Regione pronta al marchio 'Made in Lombardy'

 “Mi è dispiaciuto leggere le affermazioni del presidente nazionale di ColdirettiEttore Prandini, sull’autonomia. Sono pronto a incontrarlo per illustrargli, insieme al presidente Fontana, il grande lavoro fatto in questi mesi con tutte le Direzioni e i rispettivi Assessorati della Regione per calibrare al meglio le funzioni che chiederemmo, nell’ambito delle materie indicate dall’articolo 117 della Costituzione, una volta approvato il DDL Calderoli". Lo dichiara il sottosegretario della Presidenza della Regione Lombardia con delega all’Autonomia e ai Rapporti con il Consiglio regionale, Mauro Piazza, che così replica al presidente di Coldiretti che, intervenendo durante un evento a Milano, ha espresso perplessità sulla delega alle Regioni di competenze in materia di internazionalizzazione delle filiere agroalimentari.

Autonomia nel segno della concretezza

“Abbiamo affrontato l’esame delle richieste di maggiore autonomia con un approccio concreto. Il tutto all’insegna della modularità e gradualità. Siamo partiti  dall’individuazione di un primo nucleo di competenze da attribuire, nell’ambito di un processo pluriennale e progressivo. Abbiamo coinvolto tutti gli attori istituzionali e stakeholders, tra cui anche Coldiretti. In particolare – ha sottolineato Piazza – nelle richieste di Autonomia, per quanto riguarda il commercio con l’estero siamo pronti a chiedere la possibilità che la Regione Lombardia possa istituire marchi made in LombardyE anche marchi collettivi indicanti l’origine geografica dei prodotti, accessibili a tutti i produttori europei. Questo per valorizzare le nostre eccellenze attraendo investimenti con il marketing territoriale”.

Lombardia protagonista nell’UE

"Così come, - ha proseguito l’esponente di Palazzo Lombardia, - nell’ambito della materia che riguarda i rapporti internazionali e con l’Unione europea delle Regioni, chiederemo al Governo di potenziare la partecipazione della Lombardia alla formazione delle politiche e delle decisioni dell’UE (fase ascendente) e all’attuazione della normativa europea sul piano interno (fase discendente). Un’azione per tutelare i lombardi. E far quindi sì che si possa evitare che a Bruxelles vengano prese delle decisioni che affossano i settori strategici della Lombardia. Proprio come abbiamo visto recentemente con l’approvazione della legge sul Ripristino della natura“.

Luigi Ottone

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