“In un momento in cui le famiglie faticano a pagare le bollette – ha proseguito l’assessore Caparini – il Ministero di Cingolani, con questo atto, aumenta le tariffe vanificando il lavoro degli amministratori locali per un servizio migliore. Una decisone che comporterà maggiori costi di gestione. Lo studio dell’Università Bocconi di Milano, validata dal Politecnico di Milano, ha infatti calcolato un valore economico positivo di 88,5 milioni di euro”.
“Insomma – ha chiuso Caparini – con la decisione del ministero avremo bollette dell’acqua di gran lunga più care con servizi qualitativamente peggiori. Per non parlare della ricaduta occupazionale, con la perdita di posti di lavoro e una forte penalizzazione della qualità dei servizi erogati”.
“Senza parlare di una sorta di ‘doppiopesismo’ – ha proseguito l’assessore – che agli occhi di chi vive in Lombardia appare a dir poco incomprensibile”.  Evidenziando: “Per l’Ato Valle del Chiampo, per esempio, una valle subprovinciale con praticamente le stesse dimensioni (104.000 abitanti), la Legge istitutiva della Regione Veneto non è stata impugnata”
“Lazio e Marche poi – ha evidenziato – non rispettano i confini provinciali. Tutto ciò senza che nessuno dica nulla”.
“Tutti parlano di rilancio e sviluppo della montagna ma alla prova dei fatti – conclude Caparini – questi territori e chi ci vive sono costantemente umiliati”.

Sa Mu