A MILANO LA MOSTRA TRIESTINA “RAZZISMO IN CATTEDRA”
- 28 novembre 2018 Eventi
Il lavoro dei ragazzi del liceo Petrarca è importante, affinché il ricordo di ciò che è stato non si perda
È stata inaugurata mercoledì 28 novembre al Memoriale della Shoah la mostra "Razzismo in Cattedra", alla presenza dell’assessore Lorenzo Lipparini (Partecipazione, cittadinanza attiva e Open data), Roberto Jarach (presidente Memoriale della Shoah Milano), Cesira Militello (preside Liceo Petrarca), Marcello Flores D'Arcais (storico) e Mauro Tabor (assessore alla Cultura della Comunità ebraica Trieste).
La mostra, ideata e curata da alcuni studenti del liceo Petrarca di Trieste nell’ambito del progetto alternanza scuola-lavoro, ripercorre la cacciata dei professori e degli studenti ebrei dal liceo Petrarca nel 1938, ed era salita agli onori della cronaca nazionale qualche settimana fa a causa del veto sul manifesto promozionale imposto dal Comune di Trieste. Uno stop a cui il Comune di Milano aveva risposto con l’offerta di allestire la mostra in una delle sale di proprietà dell’Amministrazione.
La vicenda si era poi conclusa con il passo indietro del Comune di Trieste e con il successivo allestimento al museo Sartorio, ma l’invito del Comune di Milano non è caduto nel vuoto: grazie alla collaborazione con l’Università e la Comunità Ebraica di Trieste e con il sostegno del Memoriale della Shoah, la mostra arriva a Milano, dove sarà visitabile gratuitamente sino al 9 dicembre.
“Siamo felici di poter ospitare la mostra di questi ragazzi - ha commentato l’assessore Lorenzo Lipparini, ideatore dell’invito “fuori sede” - in una cornice così importante come il Memoriale della Shoah. È importante che il ricordo di ciò che è stato non si perda, soprattutto in occasione dell'anniversario degli ottant'anni dalla promulgazione delle leggi razziali del 1938. Milano si fa ancora una volta portavoce della necessità di non dimenticare: la memoria è lo strumento più potente per scongiurare che la Storia possa tristemente ripetersi”.
“In un momento come quello attuale - ha dichiarato il Presidente Roberto Jarach - in cui il clima socio-politico permette o addirittura facilita l'incitamento all'odio e la diffusione di pregiudizi, complottismi, e rivisitazioni storiche, iniziative come quella del Liceo Petrarca di Trieste che, non solo educa alla diversità e alla consapevolezza, ma invita studentesse e studenti a farsene carico, devono essere valorizzate e promosse. Per questo abbiamo risposto con entusiasmo quando l'Assessore Lipparini ci ha proposto di ospitare "Razzismo in cattedra", per far sì che i cittadini milanesi, specialmente i più giovani su cui il Memoriale ha da sempre un focus specifico, potessero toccare con mano quanto conoscenza del passato, e senso di responsabilità civile possano insieme dar vita a progetti che parlano all'oggi. Auspichiamo che altre scuole, seguendo l'esempio di quella triestina, si lancino in progetti di questo valore, e che questo non rimanga una caso isolato”.
L’allestimento della mostra richiama una classe liceale degli anni '30, con una cattedra, alcuni banchi e una lavagna: uno scorcio di quotidianità scolastica che le leggi razziali hanno inevitabilmente cambiato.
L’esposizione ricostruisce la vita, dal 1938 al 1945, dei professori e degli studenti ebrei cacciati dal Liceo Petrarca attraverso alcuni documenti originali provenienti dagli archivi del liceo e della Comunità ebraica triestina, dall’Archivio di Stato e da alcuni archivi privati. Alla fine del percorso espositivo è stato anche proiettato il documentario "1938.Vita Amara”, realizzato all’interno dello stesso progetto di alternanza scuola-lavoro da cui è nata la mostra.
La mostra è stata resa possibile grazie alla collaborazione di ItaliaCamp, Liceo Orsoline, B&B La casa, B&B Casa Titta, Chiara Alberti, Trediciottanta 1380.
La mostra, ideata e curata da alcuni studenti del liceo Petrarca di Trieste nell’ambito del progetto alternanza scuola-lavoro, ripercorre la cacciata dei professori e degli studenti ebrei dal liceo Petrarca nel 1938, ed era salita agli onori della cronaca nazionale qualche settimana fa a causa del veto sul manifesto promozionale imposto dal Comune di Trieste. Uno stop a cui il Comune di Milano aveva risposto con l’offerta di allestire la mostra in una delle sale di proprietà dell’Amministrazione.
La vicenda si era poi conclusa con il passo indietro del Comune di Trieste e con il successivo allestimento al museo Sartorio, ma l’invito del Comune di Milano non è caduto nel vuoto: grazie alla collaborazione con l’Università e la Comunità Ebraica di Trieste e con il sostegno del Memoriale della Shoah, la mostra arriva a Milano, dove sarà visitabile gratuitamente sino al 9 dicembre.
“Siamo felici di poter ospitare la mostra di questi ragazzi - ha commentato l’assessore Lorenzo Lipparini, ideatore dell’invito “fuori sede” - in una cornice così importante come il Memoriale della Shoah. È importante che il ricordo di ciò che è stato non si perda, soprattutto in occasione dell'anniversario degli ottant'anni dalla promulgazione delle leggi razziali del 1938. Milano si fa ancora una volta portavoce della necessità di non dimenticare: la memoria è lo strumento più potente per scongiurare che la Storia possa tristemente ripetersi”.
“In un momento come quello attuale - ha dichiarato il Presidente Roberto Jarach - in cui il clima socio-politico permette o addirittura facilita l'incitamento all'odio e la diffusione di pregiudizi, complottismi, e rivisitazioni storiche, iniziative come quella del Liceo Petrarca di Trieste che, non solo educa alla diversità e alla consapevolezza, ma invita studentesse e studenti a farsene carico, devono essere valorizzate e promosse. Per questo abbiamo risposto con entusiasmo quando l'Assessore Lipparini ci ha proposto di ospitare "Razzismo in cattedra", per far sì che i cittadini milanesi, specialmente i più giovani su cui il Memoriale ha da sempre un focus specifico, potessero toccare con mano quanto conoscenza del passato, e senso di responsabilità civile possano insieme dar vita a progetti che parlano all'oggi. Auspichiamo che altre scuole, seguendo l'esempio di quella triestina, si lancino in progetti di questo valore, e che questo non rimanga una caso isolato”.
L’allestimento della mostra richiama una classe liceale degli anni '30, con una cattedra, alcuni banchi e una lavagna: uno scorcio di quotidianità scolastica che le leggi razziali hanno inevitabilmente cambiato.
L’esposizione ricostruisce la vita, dal 1938 al 1945, dei professori e degli studenti ebrei cacciati dal Liceo Petrarca attraverso alcuni documenti originali provenienti dagli archivi del liceo e della Comunità ebraica triestina, dall’Archivio di Stato e da alcuni archivi privati. Alla fine del percorso espositivo è stato anche proiettato il documentario "1938.Vita Amara”, realizzato all’interno dello stesso progetto di alternanza scuola-lavoro da cui è nata la mostra.
La mostra è stata resa possibile grazie alla collaborazione di ItaliaCamp, Liceo Orsoline, B&B La casa, B&B Casa Titta, Chiara Alberti, Trediciottanta 1380.