Shiatsu e educazione della sensibilità.

I sensi della vista, dell’udito, dell’odorato, gusto e tatto, chiamati in generale “i cinque sensi”, sono quelli che ci permettono di distinguere gli uni dagli altri e di percepire gli oggetti esterni. Quindi, essi indicano anche, per estensione, la sensazione specifica percepita da ciascuno di essi.

Ma si sa bene che, tralasciando questi cinque sensi, esiste ugualmente il senso motorio, dell’equilibrio (postura del corpo), della sensibilità degli organi interni, ecc… che corrispondono alla condizione interna dell’organismo. Sono questi sensi che, data la loro relazione con l’attività vitale di base dell’organismo, portano alla coscienza le sensazioni quali il soffocamento, la fame, il bisogno di evacuare, ecc…; essi sono indicati, per questo motivo, come i sensi  della sensibilità organica profonda. E come l’odorato, il gusto e la sensibilità al dolore sono, essi stessi, come questi ultimi, strettamente legati all’istinto vitale; tutti questi sensi sono così designati, nel loro insieme, sotto il termine generico di “sensibilità primitiva” o “arcaica”.

La caratteristica di questa sensibilità primitiva è avere una minor facoltà di adattamento rispetto alla precedente, e la sua portata ricettiva, di fronte a uno stimolo, è più ampia. Mentre la sensibilità differenziata, che riceve gli stimoli principalmente per l’intermediazione del tessuto reticolato prende le vie nervose che arrivano alla corteccia, la sensibilità arcaica, passando per l’ipotalamo, arriva alla paleo-corteccia e all’archeo-corteccia, che insieme costituiscono il sistema limbico.

 “il cervello degli organi interni”, come l’ha chiamato Mac Lean, che costituisce il centro del sistema nervoso autonomo. La corteccia assicura principalmente le attività di ordine psichico e intellettuale che consistono nel percepire gli oggetti, collocarli nel tempo e nello spazio, riconoscerli, metterli in memoria e ricordarli e la sensibilità differenziata è alla base di queste attività. All’opposto, le quattro diagnosi del Kanpo (o medicina tradizionale giapponese), hanno l’obiettivo  di determinare il modo di procedere al trattamento per regolarizzare i disequilibri dell’organismo. L’atteggiamento del praticante di shiatsu, quando esercita le diagnosi tradizionali di Osservare, Ascoltare, Interrogare, Sentire, deve essere quello di cercare di entrare in simpatia con la condizione vitale del ricevente; e qui è la sensibilità arcaica ad operare.

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