REFERENDUM SVIZZERA: L'EUROPA TUTELI I LAVORATORI ITALIANI

È ORA DI ALZARE LA VOCE, NON DI SUBIRE SUPINAMENTE E RICEVERE CONTINUAMENTE DEI NO

Ieri domenica 25 settembre  la Svizzera si è espressa a maggioranza, col 58% dei voti, contro i frontalieri che lavorano soprattutto nel Canton Ticino. I promotori del referendum 'Prima i nostri' chiedono ora una modifica della Costituzione svizzera, con l'obbligo per i datori di lavoro di dare la precedenza agli svizzeri o agli stranieri domiciliati in Svizzera, evitare la sostituzione sistematica dei lavoratori residenti e assicurare che i ticinesi abbiano la precedenza nel mercato del lavoro. Ora il pronunciamento necessiterà di una legge di applicazione che verrà votata dal Gran consiglio, ma la decisione finale appartiene al Consiglio Federale e al Parlamento di Berna. Considerando l'elevato numero di cittadini lombardi e italiani che fanno parte dei frontalieri, è necessario che le nostre istituzioni chiedano all'Europa di esprimersi a tutela degli italiani che lavorano in Svizzera. Stiamo subendo un'autentica invasione di profughi nel silenzio delle nazioni Europee e di organismi come la Commissione: a questo punto è necessario che l'Italia alzi la voce e che l'Europa ci ascolti. Non possiamo essere vittima di migrazioni epocali e nel contempo subire pesanti restrizioni a carico di chi lavora. L'auspicio è che ci sia finalmente un risveglio nazionale e che istituzioni e Governo si muovano con risolutezza ed efficacia.
Riccardo De Corato

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