Passer, deliciae meae puellae
- 14 agosto 2020 Poesia della notte
Di Gaio Valerio Catullo
Passer,
deliciae meae puellae,
quicum ludere, quem in sinu tenere,
cui
primum digitum dare appetenti
et acris solet incitare morsus,
cum
desiderio meo nitenti
carum nescio quid libet iocari
et
solaciolum sui doloris,
credo ut tum gravis acquiescat
ardor:
tecum ludere sicut ipsa possem
et tristis animi levare
curas!
Passero,
delizia della mia fanciulla,
con il quale suole giocare, che suole
tenere in grembo,
al quale, desideroso (che si avvicina), suole
dare la punta del dito,
e provocarne i morsi pungenti,
quando
al mio desiderio scintillante
piace giocare un so che di gradito
e
piccolo conforto al proprio dolore,
credo, affinché allora si
acquieti la tormentosa passione:
potessi io giocare con te come
lei
e alleviare i tristi tormenti dell’animo.