E MI ACCORGO
E mi accorgo dell’operosa formica in cerca di cibo
Del gatto furtivo che attraversa il selciato
Della candida tortora dal tubare musicale
Della voce del vento che sussurra gentile
Di nuvole immacolate prive di veli
Dell’odore dell’aria che non rammentavo
Di un silenzio colmo di aggraziati rumori che non potevo più udire
E mi accorgo della nostra profonda presunzione
Del nostro correre isterici senza una meta
Della nostra insaziabile megalomania
Della nostra incolmabile ignoranza
Del nostro amore egoista per il solo presente
Della nostra ridicola convinzione di eternità
Di un'infinita armonia che non meritiamo
E mi accorgo di una Milano ritrovata
Che dalla natura venne ispirata
Che per la natura fu pensata
Che dalla natura fu battezzata
Che nella natura venne fondata
Che dalla natura fu strappata
Che nella natura in questo momento è tornata
L’operosa formica alla ricerca di cibo, lo sarà anche domani
E, sorridendo, mi accorgo di non essere indispensabile
Riccardo Rossetti