Sull’individualità dell’uomo

Di Fernando Pessoa
A cura di Antonio Cardiello

Ogni uomo è soltanto se stesso. L’individuo è l’unica realtà. Socialmente, esiste un’altra realtà mezzo fittizia, che è la nazione. Essa è reale perché stringe come l’egoismo dell’individuo che ama il suo paese perché amare il proprio paese è un modo di detestare gli altri e detestare gli altri è esistere. C’è chi crede nell’esistenza di una cosa chiamata umanità. Ciò, però, è una completa finzione: l’umanità è un termine puramente zoologico e si pone, pertanto, al di fuori di qualsiasi significato superiore. Quando si parla di individui, ci si riferisce alle persone; quando si parla di nazioni, ci si riferisce a metà delle persone; quando si parla di umanità, ci si riferisce solo agli animali, in altre parole non ci si riferisce a nulla. Ogni uomo, dicevo, è soltanto se stesso. Ho sempre ritenuto assurda l’espressione collaborare. Nessun uomo, degno di nome umano, può concordare o collaborare con un altro uomo, tranne che per cose assolutamente inutili, come gli ordini religiosi, i ministeri, il canto corale, e le pellicole cinematografiche.


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