“MILANO ‘83” IL CAPOLAVORO OSCURATO DI ERMANNO OLMI
- 20 dicembre 2019 Spettacolo Cinema
Concluso in Assoedilizia il ciclo 2019 di Osservatorio Metropolitano
Con la proiezione del documentario
“Milano ‘83” di Ermanno Olmi si è concluso il ciclo 2019 di Osservatorio
Metropolitano. Il capolavoro del regista e scrittore cui dobbiamo
moltissimo - ha esordito il coordinatore Alberico Belgiojoso - era stato
ordinato dalla Giunta Tognoli ma successivamente rifiutato perché non
rispondente alla visione craxiana della ‘Milano da bere’.
Una Milano che invece era - ed è - una città fatta di persone, non di personaggi - ha detto Carlo Berizzi -
impegnate nel quotidiano. Oggi è una città più moderna e attrattiva,
fatta di cento immagini ma che non trova un filo conduttore che la
descriva. Gianni Verga, annunciando la ripresa a gennaio degli
appuntamenti di Osservatorio, ha rilevato il messaggio di Olmi di
‘osservare senza filtri, non solo vedere’, e ricordato un altro
documentario realizzato con Piano agli inizi 2000 su Ponte Lambro: Un
documento drammatico, quello di Olmi, un pugno nello stomaco, che si
conclude però con le luci festose dei Navigli a fine d’anno”.
Che vuol dire speranza.
Che vuol dire speranza.
L’anatomia quotidiana della vita
milanese è rappresentata in un’ora, 1.500 inquadrature senza voci -
parla solo la città - e, pur partendo da una serata alla Scala, descrive
la ritualità quotidiana, dai pendolari sui treni alla scuola, dal
lavoro al pulsare frenetico delle attività cittadine nel centro
dell’attività e dello shopping, alla periferia dormitorio con i suoi
cupi casermoni dentro i quali vivono persone: ciascuna di loro con
problemi, dolori, gioie, speranze. Si vedono, certo, i palazzi, i
monumenti, le strade note al mondo: ma sono gli abitanti che fanno la
città. Il leitmotiv di Osservatorio Metropolitano.
La proiezione ha suscitato un
appassionato dibattito. Commenta Achille Colombo Clerici, presidente di
Assoedilizia che ospita gli incontri: “Il linguaggio del film è
eloquente. Le immagini, volutamente tagliate e mai ripetitive, ad
offrire, non una nozione, ma una percezione della realta'. Cosicche' la
citta', non la si conosce, ma la si vive attraverso emozioni.
Undici anni prima, il 'Mimì
metallurgico' della Wertmuller ci aveva offerto immagini bellissime di
una Torino, periferica e bohemiénne, velata dalla nebbia.
Nel film di Olmi la nebbia non si vede mai, ma la si tocca in ogni singola immagine.
È la nebbia che avvolge il laborioso
popolo dei milanesi che lavorano: ma non come tanti monsù Travet. Sono
eroi che lottano quotidianamente nelle fabbriche, nelle botteghe, negli
uffici, nelle case. Lottano perché questo è il loro modo di affrontare
la vita. Nella città, nella famiglia, nel luogo di lavoro.
Quelle immagini disturbano?
Si' che disturbano, perchè raccolgono
l'anima antica di Milano: quella del “lavoro, religiosita', famiglia”.
Quella della ‘fabbrica’ che aleggia su tutto.
Se questa visione era stata contestata
già nell'83 figuriamoci come lo possa essere oggi. Soprattutto perché
nel racconto del film non c'è solo nostalgia, ma c'è soprattutto
passione e rivendicazione, pacata ma forte.”
Osservatorio Metropolitano è una
iniziativa del Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano, di
ArchxMi, di Aim-Associazione interessi metropolitani e ha il patrocinio
dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori
della provincia di Milano, di Assoedilizia, di Cersu-Centro regionale di
studi urbanistici della Lombardia, della Fondazione Ordine ingegneri
provincia di Milano. Coordinato da Alberico Belgiojoso, Carlo Berizzi,
Gianni Verga, ha quale obiettivo, trattando argomenti urbanistici,
tecnici, sociali, culturali, di finalizzare e approfondire le diverse
questioni che stanno alla base delle future proposte sullo sviluppo di
Milano e della Città Metropolitana.
Europasia Informa
Nella foto: Achille Colombo Clerici e Alberico Barbiano di Belgiojoso alla Biblioteca Ambrosiana.