DEMOLITION – AMARE E VIVERE (Demolition)
- 24 settembre 2016 Spettacolo
Regia: Jean-Marc Vallée | Sceneggiatura: Bryan Sipe
Cast: Jake Gyllenhaal, Naomi Watts, Chris Cooper, Judah Lewis
Attualmente al cinema.
Consigliato perché: Uno splendido Jake Gyllenhaal interpreta un personaggio sfaccettato, affiancato da ottimi comprimari, tra cui spicca Chris Cooper.
Il broker Davis Mitchell (Jake Gyllenhaal) si ritrova improvvisamente vedovo a causa di un incidente stradale. Incapace di affrontare il proprio dolore, si protegge dalla sofferenza ergendo un muro invisibile attorno a sé, mentre affida i rari sprazzi di sincerità a estranei. Qui entrano in gioco Karen (Naomi Watts), addetta al servizio clienti di una ditta di distributori automatici, e suo figlio adolescente, Chris (Judah Lewis). I due offrono empatia e sostegno a Davis, condividendo a loro volta insicurezze e stravaganze. Il graduale riavvicinamento di Davis alle persone attorno a lui è l’elemento più coinvolgente del film, articolato in diverse scene di dialogo dalle atmosfere intime e dai toni pacati.
Altrettanto d’effetto è la dinamicità con cui Davis distrugge l’asettica routine della sua vita, dedita fino a quel momento solo alla carriera nella società del suocero (Chris Cooper). Dapprima Davis smonta elettrodomestici e mobili, poi cerca l’ebbrezza della demolizione con tanto di mazza e occhiali protettivi. Una spirale discendente che si esaurisce con l’accanirsi di Davis contro la propria casa, moderna e impersonale, e con lo scoprire che la moglie era diversa dalla perfetta immagine mentale che si era creato. La presa di coscienza di Davis («Era amore tra me e Julia, ma non l’ho considerato, non me ne sono preso cura») dà avvio a una conclusione ottimista.
La colonna sonora spiazza lo spettatore con momenti di silenzio e lunghe sequenze accompagnate da musica rock, tramite cui è accentuata la frenesia delle azioni di Davis. Colpisce in egual modo la fotografia di Yves Bélanger, che accosta ambienti dalle tinte fredde a scene buie, per poi improvvisamente inondare l’inquadratura di luce calda quando si parla della moglie defunta. Unica pecca della pur coinvolgente storia è la sua parte centrale un po’ sopra le righe; lo splendido cast, invece, è il punto di forza del film.
Deborah Lepri