GIORNATA INTERNAZIONALE PER LA PREVENZIONE DELLO SFRUTTAMENTO DELL’AMBIENTE IN TEMPO DI GUERRA E DI CONFLITTI ARMATI
- 06 novembre 2023 Cronaca
Protagonista di oggi è l'evento che punta alla serenità tra i Popoli del Mondo. Si tratta di una giornata commemorativa istituita il 6 febbraio 2001 dall’Assemblea Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. Lo scopo dell’istituzione di questa giornata è stato quello di sensibilizzare le persone sugli effetti dannosi prodotti dalla guerra e dai conflitti armati sull’ambiente.
Bertold Brecht, importante drammaturgo tedesco del ‘900, usava dire: “Oltre alle vittime umane nelle guerre c’è sempre un’altra vittima: l’ambiente; foreste interamente abbattute o incendiate, corsi d’acqua avvelenati, campi incendiati e migliaia di animali uccisi”.
Che Bertold Brecht avesse ragione è dimostrato dal fatto che nella maggior parte dei casi distruggere l’ambiente rientra nelle strategie militari delle fazioni in guerra. Esempi eclatanti in merito sono il massacro di gorilla di montagna avvenuti durante la guerra civile scoppiata in Congo e in Ruanda Occidentale oppure la distruzione di intere foreste, bruciate dal Napalm americano durante la guerra del Vietnam.
Secondo l’O.N.U. la succitata Giornata Internazionale deve garantire la protezione dell’ecosistema per il mantenimento di una pace duratura dato che esiste una connessione diretta tra la conservazione nonché la tutela delle risorse naturali e il mantenimento della pace. I danni creati alla natura hanno, dopo che sono stati arrecati, forti ripercussioni di carattere economico. Negli ultimi sessant’anni, dopo la decolonizzazione, i conflitti si sono verificati in paesi dell’Asia, dell’Africa e del Sudamerica. Il motivo è sempre lo stesso: l’acquisizione di petrolio, diamanti, metalli e legname.
L’O.N.U. per evitare lo sfruttamento delle risorse naturali e per impedire che alimentino i conflitti cerca di usare tutti gli strumenti che ha a disposizione come il dialogo e la diplomazia. Che ben vengano giornate come questa che puntano a ridurre i contrasti tra i popoli. Molto probabilmente diffondere maggiormente la sua esistenza potrebbe spingere tutti a una maggiore riflessione.
A cura di Flavio Fera