Il buon vicinato nelle strade di zona 4

La Social Street, formula di buon vicinato potenziato da internet, fiorisce a Milano e in zona 4: via Cadore, Crema, Calvi, Romilli, viale Montenero, Molise, corso Lodi, piazza Risorgimento, Libia, S.Luigi, S.Maria del Suffragio, esperienze più o meno fortunate.

Riuscito quello dei residenti piazza S. Luigi e dintorni, fondato da Markus Sottocorona, nel gennaio 2014, sull’esempio di Bologna. L’ultima iniziativa, a maggio, è stata Di studio in studio, artisti che per una settimana aprono i loro studi, sparsi tra corso Lodi, via Breno, via Gardone, viale Brenta. Dapprima un gruppo di amici, quest’anno gli artisti sono saliti a 12, con una forte partecipazione di persone sia del quartiere sia dei dintorni e l’attenzione del Cdz, con la visita del presidente, Loredana Bigatti, e di vari Consiglieri. - Da quel “famoso” 18 gennaio, il nostro social è cresciuto sempre più: tre amministratori attivi, Markus, Rossana Baroni e Nuccia Gatti e oltre 500 iscritti! - spiega Rossana. - Tanti si iscrivono e poi si limitano a seguire solo su facebook, ma la partecipazione c’è...dipende dai progetti e da interessi personali. Varie le attività: aiuto nel cercare posti particolari, scambio di lavori e conoscenze, anche per chi è nuovo nel quartiere, progetti culturali, artistici o per i bambini; cura e rispetto dei luoghi, specie parchi e giardini; passeggiate social tra la natura nei dintorni. Proposte se ne fanno molte, poi si cerca di portarle avanti. La difficoltà è coinvolgere e condividere. Facciamo degli aperitivi quindicinali, dove ci si ritrova tra “vecchie” conoscenze e nuovi arrivati, e delle riunioni per elaborare le proposte. Il gruppo degli attivi è cresciuto, ma la difficoltà maggiore è proprio far partecipare le persone, far capire che il progetto ha bisogno di una parte attiva per farlo crescere. Questo è il problema principale delle “Social Street”. Ne è un esempio la Social Street di viale Molise, nata nella primavera 2014. Dice Gianluca Tarasconi: Gli iscritti via facebook sono circa 160. Per ora il gruppo funziona come scambio di informazioni su quanto avviene in zona, ma non si riesce a passare dal virtuale al reale, organizzando iniziative. Ad appuntamenti e proposte (scambio libri, spesa insieme all’ortomercato e altre) aderiscono in pochi. Se alcuni già si conoscono forse è più facile. Per fare qualcosa ci vuole un numero critico di persone, quando arriviamo a 200 iscritti ci riproviamo. Ha un’idea simile, rivitalizzare il quartiere, e ha successo l’associazione Gruppo Quartiere Suffragio. Spesso parliamo di loro iniziative, il sondaggio tra gli abitanti o il mercato contadino in piazza, arricchito di eventi: la prossima, il 6 e il 13 giugno, c’è un’esposizione di spaventapasseri dei contadini, laboratorio per bambini e mostra di disegni di spaventapasseri della materna Bezzecca.                    
GDB

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